Mercati in Tempo Reale: il commercio estero dell’Italia e dei principali esportatori nel primo semestre 2025
- News

Mercati in tempo reale è il contributo di analisi sui dati di commercio estero realizzato dall'Ufficio Analisi e Studi dell'Agenzia ICE.
Nel primo semestre del 2025 le esportazioni italiane di beni hanno raggiunto un valore di 322,6 miliardi di euro, registrando un incremento tendenziale del 2,1 per cento rispetto ai 315,9 miliardi di euro del corrispondente periodo del 2024.
A trainare le vendite all’estero sono stati comparti quali la farmaceutica, i mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli, l’agroalimentare e la metallurgia, mentre persistono difficoltà nell’ambito dei macchinari, del tessile e dell’automotive. La crescita si è concentrata principalmente sui mercati extra UE, e in particolare negli Stati Uniti, in Svizzera e nell’area OPEC, a conferma delle opportunità offerte dalla diversificazione degli sbocchi oltre l’Unione Europea, dove la domanda rimane debole.
Le analisi condotte evidenziano, dunque, prospettive favorevoli per i settori più innovativi e sostenibili, ma anche rischi legati al rallentamento della domanda mondiale e alle tensioni tariffarie. In tale contesto diventa prioritario rafforzare la competitività del Made in Italy sui mercati emergenti e consolidare i punti di forza che già distinguono l’offerta italiana sui mercati internazionali.
Settori con maggior contributo positivo e negativo alla crescita dell’export nel primo semestre 2025
In termini settoriali, la performance dell’export risulta trainata da un numero ristretto di comparti a elevato contenuto tecnologico e di rilevanza strategica, i quali hanno altresì registrato un aumento della loro quota percentuale sulle esportazioni italiane complessive. Il settore farmaceutico, in particolare, ha registrato una variazione tendenziale positiva del 38,8 per cento e una quota sull’export nazionale superiore all’11 per cento, risultando quello che ha contribuito maggiormente all’incremento delle esportazioni (+3,2 p.p.). Tale incremento, su base tendenziale, riflette un’espansione significativa delle vendite verso diversi partner consolidati, su tutti Spagna (+222,8%), Cechia (+158,2%), Regno Unito (+118,7%), Francia (+104,2%) e Stati Uniti (+77,9%).
Un altro contributo positivo, seppur meno marcato, è stato fornito dal comparto agroalimentare, che ha registrato una crescita tendenziale del 5,8 per cento e rafforzato la sua centralità nella domanda estera di beni di consumo italiani, con un peso pari all’11,1 per cento del totale esportato.
Il settore mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) è il terzo per contributo positivo (+0,5 p.p.) alla crescita dell’export italiano, con un incremento tendenziale dell’8,6%. In particolare, la crescita sostenuta delle esportazioni verso Svizzera (+52,6%), Romania (+24,2%), Giappone (+21,9%) e Germania (+21,8%) ha contribuito significativamente alla dinamica espansiva del comparto.
Esportazioni italiane per paese di destinazione
Sotto il profilo geografico, il primo semestre del 2025 evidenzia dinamiche tendenziali eterogenee tra i principali mercati di sbocco dell’Italia. Germania, Stati Uniti e Francia si sono confermati primi partner in termini di valori assoluti. Tra i mercati di maggiore rilevanza, quelli di Svizzera (+13,4%) e Spagna (+11,8%) si sono distinti per i tassi di crescita più marcati. Tali dinamiche riflettono specifici contributi settoriali: nel caso della Spagna, l’incremento è stato dovuto in larga parte alle vendite di prodotti farmaceutici, mentre per la Svizzera la crescita è stata trainata dalle vendite di metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti).
Tra i partner extraeuropei si è distinta la performance positiva degli Stati Uniti, con una crescita del 7,8 per cento trainata dalle vendite di articoli farmaceutici. Si segnala, al contrario, la flessione delle vendite verso alcuni mercati strategici come Turchia (-18,2%), Russia (-17,3%) e Cina (-11,7%).
La Turchia, in particolare, ha sottratto oltre mezzo punto percentuale alla crescita complessiva dell’export nazionale nel periodo in esame: tale dato è principalmente conseguenza del ridimensionamento della domanda di oro e semilavorati in oro che, in precedenza, aveva fatto registrare crescite eccezionali dell'export italiano. La domanda si è infatti contratta a seguito del dazio imposto da Ankara, pari al 6 per cento sulle importazioni di oro lavorato, che si accompagna all’obbligo di pagamento differito introdotto il 9 luglio 2025 e valido fino al 31 dicembre 2026. Tali misure hanno reso più oneroso l’accesso al mercato turco, riducendo la competitività dell’offerta italiana nel settore.
Nel caso della Cina, invece, il contributo negativo alla riduzione aggregata è sembrato provenire diffusamente da tutti i settori, con esclusione della farmaceutica e con diminuzioni particolarmente consistenti per gli articoli di abbigliamento e gli articoli in pelle.
Commercio mondiale
Nel primo semestre del 2025 le esportazioni mondiali hanno continuato a registrare segnali di crescita moderata, attestandosi a oltre 10.628 miliardi di euro e segnando un aumento tendenziale del 4,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. Le dinamiche sono risultate tuttavia fortemente eterogenee.
La Cina, pur in un contesto di transizione strutturale e rallentamento della domanda nei mercati sviluppati (come l’Italia) ha registrato una crescita del 4,7 per cento delle esportazioni; gli Stati Uniti, invece, hanno mostrato un incremento più contenuto (+3,6%), trainato soprattutto dalle esportazioni nei settori ad alta tecnologia e farmaceutico.
Le performance dei principali esportatori europei sono risultate meno brillanti. Germania e Francia hanno chiuso il semestre con una variazione negativa (-0,9%), evidenziando difficoltà nei comparti dell’automotive e nei beni intermedi. L’Italia, al contrario, ha registrato una crescita lieve (+2,1%).
Paesi Bassi (+4,1%) e Giappone (+5,2%) si sono mantenuti in linea con la crescita globale, mentre la Corea del Sud ha registrato un calo delle esportazioni pari al -1,3 per cento, probabilmente a causa della contrazione della domanda globale di chip e beni elettronici.
Tra i paesi con le dinamiche positivamente significative si segnalano Regno Unito (+12,8%) e Hong Kong (+11,9%), ma è Taiwan a mostrare il tasso di crescita più marcato (+25,2%), trainato dalla forte domanda internazionale di semiconduttori e prodotti elettronici avanzati, in un contesto globale sempre più segnato dalla corsa alla sovranità tecnologica.
L'analisi completa è disponibile alla pagina dedicata del sito ICE www.ice.it/studi-e-rapporti/mercati-tempo-reale.
A cura di Agenzia ICE.