Esportare l’olio d’oliva italiano in Giappone: strategie ed opportunità
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L'olio d'oliva italiano vanta una storia millenaria e un gusto inconfondibile, ma il suo successo in Giappone è ancora agli inizi. Per conquistare il cuore dei consumatori nipponici, è necessario attuare un piano strategico mirato che punti a educare, coinvolgere e ispirare.
Il Giappone è stato per lungo tempo un Paese con abitudini alimentari poco affini agli oli vegetali, ma a partire dagli anni ‘90 i consumatori giapponesi hanno cominciato a familiarizzare con l’olio d’oliva sia grazie ai programmi televisivi che ne illustravano le proprietà salutari, sia grazie alla diffusione della dieta mediterranea, di cui l'olio di oliva è una delle componenti chiave, e che è percepita sempre più come un ideale da seguire per mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato.
Oggi l'olio di oliva in Giappone è utilizzato principalmente come condimento per insalate, per cucinare piatti leggeri e per arricchire il sapore di pietanze già preparate, ma sta diventando sempre più popolare anche nelle ricette tradizionali giapponesi, dove sostituisce oli più comuni, come l'olio di sesamo o di colza, offrendo un'alternativa più salutare e un gusto nuovo e intrigante. L'integrazione dell'olio di oliva nella dieta quotidiana giapponese riflette infatti la crescente tendenza verso uno stile di vita più consapevole e orientato al benessere.
Anche la ristorazione, non solo legata alla cucina italiana, con l’introduzione di piatti salutari nei menù, ha contribuito all’espansione del mercato.
Oltre che nel settore alimentare, in Giappone l’olio d’oliva è ampiamente utilizzato anche nell’industria farmaceutica e cosmetica.
Rispetto ad altri oli da cucina, il suo prezzo è significativamente più alto, quindi è generalmente considerato un prodotto di lusso, destinato ad una nicchia di consumatori particolarmente selezionata.
Dimensioni del mercato e posizionamento dell’Italia
Secondo i dati dell’International Olive Council, dal 2009 il consumo di olio di oliva in Giappone è cresciuto a ritmi molto elevati. Dal 2009 al 2019, anno pre-Covid, il tasso di incremento è stato del 132%, tanto che il Giappone rappresenta oggi l’ottavo mercato di consumo al mondo di olio di oliva, con un consumo pro-capite annuale di 0,44 litri.
Poiché la produzione locale è più che altro simbolica, i consumi sono di fatto soddisfatti quasi interamente dalle importazioni. Nei decenni passati, l’andamento del volume delle importazioni complessive dal mondo ha mostrato una rapida crescita, passando dalle 4.860 tonnellate del 1992 ad un picco di 34.488 tonnellate nel 1998. Da allora, la cifra si è mantenuta stabile intorno alle 30.000 tonnellate, con alcune fluttuazioni. A questa fase è tuttavia seguito un brusco calo, fino a 27.000 tonnellate nel 1999, causato da un eccesso di scorte. Successivamente, dal 2009, le importazioni hanno ricominciato ad aumentare e nel 2019 è stato registrato un nuovo record di 70.908 tonnellate. Nel 2020 e 2021, a causa della crisi sanitaria mondiale, il volume è diminuito, ma nel 2022 è stato registrato un leggero aumento (60.084 tonnellate, + 1,3%), nuovamente turbato dalla performance dell’ultimo anno che ha visto un calo del 18,5%, per un totale di 49.000 tonnellate, posizionando il Giappone come 11° Paese importatore di olio di oliva in volume a livello mondiale.
La flessione della domanda di importazioni di olio di oliva del Giappone è da ascriversi al sostenuto incremento dei prezzi all’importazione associato al deprezzamento del cambio e all’aumento dei prezzi di offerta del prodotto, legati agli shock di offerta e all’inflazione. La contrazione dei volumi importati dal Giappone nel 2023 ha riguardato i principali due fornitori, ossia Spagna (-21,4%) e Italia (-19,6%).
L’analisi dei dati in valore, invece, mostra dinamiche opposte a quelle dei volumi, proprio a causa del forte deprezzamento dello yen rispetto all’euro. L’Italia, storicamente al primo posto tra i paesi fornitori di olio d’oliva del Giappone, nel 2015 è stata superata dalla Spagna, ora primo fornitore. Nel 2023 la Spagna ha registrato un valore di 24.536 milioni di yen e un volume di 27.000 tonnellate. Le importazioni dall’Italia hanno registrato, invece, un valore di 16.363 milioni di yen, +9,1% rispetto al 2022, per un volume di 16.000 tonnellate. La quota in valore delle importazioni dall’Italia è del 35,5%; quella della Spagna del 53,2%.
Prospettive per l’olio d’oliva italiano in Giappone
Sebbene l’Italia rappresenti oggi il secondo fornitore del Giappone a livello mondiale, il mercato dell’olio d’oliva esprime ancora un ampio potenziale di crescita e presenta ottime prospettive per le imprese italiane.
I consumatori giapponesi, infatti, sono particolarmente attenti alla provenienza dei prodotti alimentari e al valore nutritivo, elementi che l'olio di oliva italiano racchiude perfettamente. Inoltre, mostrano un forte interesse per la qualità, l'autenticità e la storia incorporata nei prodotti che acquistano. L'olio di oliva italiano, con la sua ricca tradizione e i suoi numerosi sigilli di qualità (DOP, IGP), risponde a queste esigenze. Vi è, oltretutto, un crescente interesse per la sostenibilità e per i prodotti biologici, ambiti in cui l'Italia può vantare eccellenze riconosciute.
Strategie di promozione
Tuttavia, si parla ancora di una élite esperta di consumatori e la principale ragione della diffusione dell’olio di oliva rimane legata alle battenti campagne di marketing incentrate sugli aspetti salutistici di questo prodotto.
Ciò che i giapponesi non conoscono sono invece le differenze tra le varie qualità e i metodi di lavorazione. Per poter fare in modo che il nostro olio d’oliva possa essere maggiormente apprezzato e la sua diffusione nel mercato giapponese possa continuare a crescere è dunque necessario che venga prima conosciuto.
Ecco alcune tra le principali strategie promozionali che potrebbero essere messe in campo dalle singole imprese, in collettiva, o in collaborazione con gli enti preposti all’internazionalizzazione, per aumentare la consapevolezza e l'apprezzamento per questo prodotto d'eccellenza:
Partecipare a fiere e manifestazioni dedicate all'alimentazione
Japan Olive Oil Prize (JOOP): il JOOP rappresenta un'occasione imperdibile per far conoscere la qualità degli oli italiani a un pubblico di esperti e appassionati. La partecipazione a questo premio, con la presentazione di prodotti selezionati, garantirebbe una visibilità importante e un riconoscimento autorevole.
Taste of Japan: questo evento di grande richiamo offre l'opportunità di presentare l'olio d'oliva italiano a un pubblico ampio e variegato, attraverso degustazioni, dimostrazioni e incontri con chef rinomati.
Foodex Japan: fiera internazionale del settore agroalimentare, Foodex Japan rappresenta una piattaforma ideale per stringere contatti con importatori, distributori e buyer giapponesi.
Sensibilizzare sui benefici per la salute
Campagne informative: realizzare campagne informative online e offline per educare i consumatori giapponesi sui benefici per la salute dell'olio d'oliva italiano, sottolineando il suo ruolo nella dieta mediterranea e il suo ricco contenuto di antiossidanti.
Partecipazione a convegni e seminari: organizzare o partecipare a convegni e seminari dedicati al tema della nutrizione e della salute, presentando l'olio d'oliva italiano come elemento fondamentale per una dieta equilibrata.
3. Valorizzare le caratteristiche uniche dell'olio d'oliva italiano
Promuovere la varietà: evidenziare la ricca diversità di oli italiani, con le loro caratteristiche organolettiche uniche legate al territorio di produzione e al metodo di lavorazione.
Focus sulla qualità e sulla sostenibilità: sottolineare l'elevata qualità dell'olio d'oliva italiano, ottenuto da olive coltivate con metodi sostenibili e lavorate con cura nel rispetto della tradizione.
Tutelare le produzioni d'eccellenza: promuovere i marchi DOP e IGP che garantiscono l'origine e la qualità dell'olio d'oliva italiano, tutelando il lavoro dei produttori e offrendo ai consumatori un prodotto autentico e certificato.
4. Creare esperienze immersive
Eventi e degustazioni: organizzare eventi culturali e degustazioni guidate per educare i consumatori giapponesi sull'unicità e la varietà degli oli italiani, coinvolgendo i cinque sensi e creando un'esperienza memorabile.
Showcooking con chef stellati: invitare chef stellati giapponesi a realizzare piatti utilizzando l'olio d'oliva italiano come ingrediente protagonista, dimostrando la sua versatilità in cucina e la sua capacità di esaltare i sapori.
Laboratori didattici: proporre laboratori didattici per insegnare ai consumatori giapponesi come scegliere, conservare e utilizzare correttamente l'olio d'oliva in cucina.
5. Sfruttare i canali di vendita e il marketing digitale
Collaborazione con la grande distribuzione: stipulare accordi con le principali catene di supermercati giapponesi per esporre e promuovere l'olio d'oliva italiano, organizzando degustazioni e dimostrazioni di utilizzo
Sfruttare i social media: utilizzare le piattaforme social per raccontare la storia dell'olio d'oliva italiano, condividere ricette creative, suggerimenti di utilizzo e contenuti visivi accattivanti.
Campagne di influencer marketing: collaborare con influencer giapponesi per promuovere l'olio d'oliva italiano sui loro canali social, creando contenuti autentici e coinvolgenti che raggiungano un pubblico ampio e mirato.
6. Creare un'immagine distintiva:
Definire un branding efficace per l'olio d'oliva italiano in Giappone, che ne comunichi l'unicità e il valore.
Utilizzare un linguaggio emozionale e coinvolgente nella comunicazione, raccontando le storie e le passioni dei produttori italiani.
Creare un'identità visiva riconoscibile che differenzi l'olio d'oliva italiano dai suoi competitor.
7. Incentivare il turismo enogastronomico:
Promuovere viaggi in Italia: organizzare viaggi enogastronomici in Italia per importatori/distributori/media specializzati che includano visite a frantoi oleari e degustazioni per offrire un'esperienza diretta della cultura e della produzione dell'olio di oliva presso una platea di “multiplier”, rafforzando il processo di consapevolezza e di riconoscimento del prodotto presso i consumatori finali.
Attraverso queste strategie, mirate a educare, coinvolgere e ispirare, si può stimolare ulteriormente l'interesse verso l'olio di oliva italiano in Giappone, consolidando la sua posizione come prodotto di alta qualità e di elevata desiderabilità nel mercato giapponese. Con un impegno costante e una strategia mirata, l'olio d'oliva italiano ha tutte le potenzialità per conquistare un posto d'onore nelle tavole e nei cuori dei consumatori giapponesi, affermandosi come ambasciatore del gusto e della tradizione mediterranea nel Paese del Sol Levante.
A cura di Export.gov.it