Vietnam: una porta d'accesso strategica per le PMI italiane nell'area ASEAN
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Il Vietnam rappresenta una delle principali porte d’entrata verso i mercati del sud-est asiatico e per questo suscita molto interesse da parte delle Pmi italiane che vedono in Hanoi la piattaforma ideale per l’espansione commerciale in tutto il mercato dell’ASEAN.
Il Vietnam, dopo un passato economicamente sottotono, schiacciato dai grandi colossi asiatici, è oggi uno dei più vivi mercati emergenti a livello globale. Dal 2010 fa parte dei paesi a medio reddito, e l’obiettivo è quello di diventare un paese industrializzato entro il 2030. La crescita economica del paese, in effetti, è stata vigorosa: quasi il 7% l’anno nel periodo 2015-19, 3% nel 2020 ed addirittura 8% nel 2022. Il Vietnam, dunque, è stato particolarmente reattivo anche nel contesto della crisi pandemica, rappresentando uno dei pochi paesi al mondo con un Pil in crescita, rafforzando i legami commerciali con le economie europee ed affermandosi come importante centro manifatturiero in Asia.
È proprio il settore manifatturiero, sostenuto dai forti afflussi di investimenti esteri attratti dagli incentivi locali e dalla disponibilità di manodopera giovane a basso costo e qualificata, il motore di crescita del paese. La struttura industriale è costituita al 96% da PMI, dotate di forte dinamismo e determinate ad acquisire prodotti, macchinari, tecnologia e modelli di gestione avanzati, per potersi inserire nelle catene produttive internazionali a più alto valore aggiunto e beneficiare dei vantaggi offerti dagli accordi di libero scambio di cui il Vietnam fa parte (16 quelli in vigore, tra cui gli accordi ASEAN, il CPTPP e il RCEP). Le liberalizzazioni tariffarie previste da tali accordi hanno effetti non solo sulle esportazioni ma anche sulla produzione destinata all’esportazione, incentivando quindi il profilo di hub manifatturiero del Vietnam.
In tale ottica risulta di significativa rilevanza l’entrata in vigore nell'agosto 2020 dell’accordo EVFTA (European Vietnam Free Trade Agreement) che elimina i dazi doganali, la burocrazia e gli altri ostacoli che le imprese europee devono affrontare quando esportano in Vietnam, facilita gli scambi di beni chiave come l'elettronica, i prodotti alimentari e i prodotti farmaceutici e apre il mercato vietnamita alle esportazioni di servizi dell'UE, ad esempio nel settore dei trasporti e delle telecomunicazioni.
Ma vi sono anche altri elementi che rendono il Vietnam una meta particolarmente interessante. Riconoscendo che il miglioramento delle infrastrutture aumenta la competitività del paese, il Vietnam, per esempio, sta rivitalizzando energicamente anche le sue piattaforme infrastrutturali investendovi il 5,7% del PIL, il tasso più alto dell'area. Numerosi sono gli incentivi fiscali in ambito ferroviario e per l'energia solare, nel segno di un focus sempre più radicato su energie rinnovabili.
Il Vietnam, inoltre, sta vivendo un rapido cambiamento demografico e sociale. La sua popolazione ha raggiunto superato i 99 milioni di abitanti e dovrebbe espandersi a 120 milioni entro il 2050. Oggi, il 70% della popolazione ha meno di 35 anni, e la classe media, che attualmente costituisce il 13% della popolazione, dovrebbe raggiungere il 26% entro il 2026.
Rapporti con l’Italia e opportunità per le imprese italiane
Il Vietnam rappresenta uno dei nostri principali partner nell`area del sud-est asiatico, mentre l’Italia è il secondo partner del Vietnam nell’UE, con un volume degli scambi commerciali inferiore solamente a quello della Germania. Negli ultimi anni, il valore dell'interscambio commerciale ha mostrato una crescita costante: le esportazioni del Vietnam verso l'Italia sono aumentate progressivamente sino a raggiungere i 3,136 miliardi di euro nel 2019; l'export italiano verso il paese asiatico è ammontato nello stesso periodo a 1,299 miliardi di euro. Nel 2020, la pandemia da Covid-19 ha portato con sé una flessione del valore del commercio bilaterale a 3,918 miliardi di euro; tuttavia, i dati relativi al 2021 e 2022 sono più che positivi, ed evidenziano un aumento dell'interscambio rispettivamente del 20,2% e del 32%.
In Vietnam, l’Italia esporta soprattutto pellami e macchinari industriali. Le esportazioni di prodotti tessili nel 2022 hanno raggiunto i 197 milioni di euro, costituendo quasi il 30% del nostro export totale verso il Vietnam, seguito da quello dei macchinari che pesa per quasi il 25%. Altri settori di rilevanza sono l’agroalimentare, soprattutto per quanto riguarda carni e preparazioni a base di carne ed alimenti per animali, e i farmaci, con circa 30 milioni di euro di esportazioni. Di contro, il Vietnam esporta verso l’Italia telefoni portatili ed elettronica, computer portatili, stampanti e altri accessori, caffè non trattato, abbigliamento, motocicli e prodotti ittici.
A sostenere la crescita delle nostre esportazioni è sicuramente il trend di crescita della popolazione e l’aumento dei salari che sta ampliando la classe media, la quale dimostra un sempre maggiore interesse verso i modelli occidentali. A ciò si deve aggiungere il tradizionale richiamo esercitato dai nostri marchi e lifestyle, che apre opportunità significative per l'affermazione dei nostri prodotti sul mercato vietnamita.
Con l'accordo EVFTA, inoltre, le imprese italiane avranno opportunità di cooperazione con il Vietnam in aree in cui l'Italia ha vantaggi comparati. In particolare, per penetrare nel mercato europeo i prodotti di esportazione vietnamiti devono raggiungere gli standard qualitativi europei e dunque le aziende dovranno ammodernare i propri processi produttivi anche acquistando tecnologie e macchinari stranieri, in primis italiani. Nella cornice di un modello di sviluppo incentrato fortemente sull'attrazione di investimenti nel comparto manifatturiero, anche al fine di emancipare il Paese dalla dipendenza commerciale dalla Cina, il settore dei macchinari, infatti, risulta di tradizionale, significativo e "trasversale" interesse per le aziende italiane. I produttori italiani esportano prevalentemente pompe, rubinetteria, forni, scambiatori di calore e macchine per il packaging, ma vi sono buone prospettive anche per i macchinari per l’industria alimentare e tessile.
L'accordo include anche un forte impegno legalmente vincolante per lo sviluppo sostenibile, il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori, della protezione ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici. Anche in questo caso, l’interesse per le tematiche ambientali e la sicurezza alimentare è particolarmente sensibile al richiamo esercitato dai prodotti made in Italy. Soprattutto nell’ambito dell’industria alimentare, pur occupando posizioni apicali nell'export di alcuni prodotti agricoli e della pesca, il Vietnam presenta un comparto industriale ancora in via di sviluppo, con criticità legate a inquinamento ambientale, intrusione salina ed eccessivo uso di fertilizzanti. Per garantire qualità e rispetto degli standard di sicurezza alimentare, la filiera ha esigenza di tecnologie, investimenti in macchinari, impianti di trattamento, catena del freddo, stoccaggio, ottimizzazione in fase di post-raccolto. E anche qui, il contributo delle imprese italiane può essere determinante.
Infine, un altro comparto degno di considerazione è quello medicale, biomedicale e farmaceutico, sostenuto dall’incremento demografico e dall’aumento del reddito disponibile che ha fatto lievitare la spesa media e la domanda non solo di prodotti farmaceutici, ma anche di attrezzature, apparecchiature e strumentazioni a tutti i livelli (degenza, sala operatoria, analisi). Le politiche istituzionali delle autorità stanno dedicando attenzione e finanziamenti crescenti alla riqualificazione del sistema sanitario, dal livello nazionale al livello di base, all’espansione delle infrastrutture (il sovraffollamento delle strutture ospedaliere è uno dei dossiers di carattere più urgente) e all'ammodernamento di servizi e tecnologie.
In sintesi, la crescita economica sostenuta e l'apertura ai mercati internazionali creano una base solida per lo sviluppo di relazioni commerciali di successo tra Italia e Vietnam, che rappresenta un mercato in crescita, aperto e promettente per le imprese italiane, con ampie opportunità di collaborazione in vari settori.
A cura di Export.gov.it