Verso un'unica dogana europea: la riforma del codice doganale dell'Unione

4 Luglio 2024
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La riforma del codice doganale dell'Ue è un passo importante verso la realizzazione di un'unica dogana europea che renderà il commercio più facile, più sicuro e più sostenibile per tutti.

È passato poco più di anno da quando la Commissione europea, il 17 maggio 2023, con la pubblicazione della prima bozza del Codice Doganale dell'Unione (Nuovo UCC), ha presentato la sua prima proposta per attuare la più ambiziosa riforma dell’Unione doganale europea da quando questa è stata istituita nel 1968.

La riforma è stata approvata in prima lettura dal Parlamento europeo il 13 marzo 2024 con ben 292 emendamenti. Il voto in prima lettura conclude la procedura per questa legislatura. Il fascicolo sarà ripreso dal nuovo Parlamento europeo , espressione delle elezioni di giugno 2024.

Perché una riforma del codice doganale europeo?

La riforma mantiene la promessa della presidente Ursula von der Leyen di far avanzare le dogane dell'Ue al livello successivo, ovvero giungere alla creazione di un sistema doganale integrato, accettato da tutti gli Stati Membri, in grado di superare le divergenze che caratterizzano le normative e le pratiche applicative nazionali.

La proposta avanzata si basa sulle raccomandazioni formulate nel 2022 dal Wise Persons Group on Challenges Facing the Customs Union (WPG), un gruppo di esperti incaricato dalla Commissione per ottenere una visione condivisa sullo sviluppo delle dogane dell’Unione. Il gruppo di saggi ha suggerito 10 misure da attuare entro il 2030, delineando le direzioni che la riforma della normativa doganale dell’Unione europea dovrebbe seguire per realizzare la visione di un’unica Europa e un’unica dogana.

L’obiettivo è quello di rispondere in maniera proattiva alle attuali pressioni cui sono soggette le dogane dell'Ue, tra cui un enorme incremento dei volumi commerciali, in particolare nel commercio elettronico, il rapido aumento delle norme dell'Ue che devono essere verificate alle frontiere e l'evoluzione delle realtà e delle crisi geopolitiche.

La riforma, inoltre, contribuirà a ridurre del 25% gli oneri connessi alle procedure doganali, senza compromettere i relativi obiettivi strategici.

Cosa cambia con la riforma?

La riforma si basa su tre pilastri principali che prevedono una nuova partnership con le imprese, un approccio più intelligente ai controlli doganali e un approccio più moderno al commercio elettronico, con importanti novità in ciascuno di questi ambiti.

  1. Una nuova partnership con le imprese

Alla base della riforma è posto un nuovo paradigma di collaborazione tra le imprese e le autorità doganali, con l'obiettivo di creare un sistema più efficiente, trasparente e sicuro che avrà il suo fulcro nell'EU Customs Data Hub, una piattaforma unica che semplificherà e velocizzerà i processi doganali per tutti gli attori coinvolti. Ecco i punti chiave di questa nuova partnership:

  • un unico punto di accesso per le imprese: attraverso l'EU Customs Data Hub, le aziende potranno registrare tutte le informazioni relative ai loro prodotti e alle catene di approvvigionamento in un’unica piattaforma che andrà a sostituire i 111 sistemi informatici nazionali doganali attualmente in uso consentendo un risparmio stimato fino a 2 miliardi di euro all'anno di costi operativi;
  • burocratizzazione e semplificazione per gli operatori affidabili: le imprese con processi trasparenti e affidabili potranno beneficiare del regime "Trust and Check", che permetterà la libera circolazione delle merci nell'Ue senza controlli doganali sistematici. Questo programma rafforza e amplia il già esistente sistema degli Operatori Economici Autorizzati (AEO);
  • sdoganamento centralizzato per gli operatori Trust and Check: questi operatori potranno inoltre sdoganare le loro merci presso le autorità doganali del loro stato membro, indipendentemente dal punto di ingresso nell'Ue, facilitando ulteriormente la logistica e la gestione delle filiere produttive.

Per quanto riguarda le tempistiche previste, l'EU Customs Data Hub sarà operativo per le spedizioni e-commerce a partire dal 2028, con un'estensione volontaria ad altri importatori nel 2032. Un riesame nel 2035 valuterà l'opportunità di estendere il regime Trust and Check a tutti gli operatori commerciali quando l'EU Customs Data Hub diventerà obbligatorio a partire dal 2038.

 

  1. Un approccio più intelligente ai controlli doganali

La riforma introduce anche un nuovo approccio ai controlli doganali, basato sull'analisi intelligente dei dati e sulla cooperazione rafforzata tra le autorità nazionali e comunitarie. Questo nuovo sistema mira a rendere i controlli doganali più efficaci, mirati e rispettosi delle norme, garantendo al contempo un flusso di merci più fluido e sicuro all'interno dell'UE. Gli elementi essenziali di questo approccio comprendono: 

  • una visione d'insieme a 360 gradi: le autorità doganali avranno accesso a una visione completa e in tempo reale delle catene di approvvigionamento e dei flussi di merci, grazie alla raccolta e all'analisi dei dati da diverse fonti, tra cui l'EU Customs Data Hub. Questo consentirà loro di identificare potenziali rischi e minacce in modo proattivo, anticipando eventuali problemi prima che si verifichino;
  • intelligenza artificiale al servizio della sicurezza: l'intelligenza artificiale sarà utilizzata per analizzare i dati doganali, individuare schemi sospetti e prevedere potenziali rischi. Questo permetterà alle autorità di concentrare i loro sforzi e le loro risorse dove sono più necessari, ottimizzando l'efficacia dei controlli e contrastando in modo più efficace le frodi, il contrabbando e il traffico di merci illegali;
  • focus sulle merci a rischio: l'attenzione si concentrerà sulle merci che presentano un maggior rischio per la sicurezza, la salute pubblica o l'ambiente, come ad esempio prodotti pericolosi, contraffatti, provenienti da zone a rischio o che violano le norme Ue in materia di tutela ambientale, diritti dei lavoratori o tutela dei consumatori.
  • cooperazione rafforzata a tutti i livelli: per aiutare gli Stati membri a dare priorità ai rischi rilevanti e a coordinare controlli e ispezioni, soprattutto in tempi di crisi, le informazioni e le competenze saranno messe in comune e valutate a livello dell'Unione attraverso la nuova Autorità doganale dell'UE, che faciliterà la cooperazione e lo scambio di informazioni tra le autorità doganali nazionali, le autorità di vigilanza del mercato e le forze di polizia, sia a livello nazionale che europeo, consentendo una risposta più rapida e coordinata alle minacce transfrontaliere e alle attività illegali;
  • riscossione efficiente dei dazi e delle imposte: un sistema doganale più efficiente contribuirà a una riscossione più accurata dei dazi doganali e dell'IVA, a vantaggio dei bilanci nazionali e dell'Ue.

 

  1. Un approccio più moderno al commercio elettronico

La riforma, infine, pone le basi per un ecosistema digitale più sicuro, trasparente e responsabile, introducendo un approccio più moderno al commercio elettronico. Ecco cosa cambia:

  • responsabilità condivisa per il rispetto degli obblighi doganali: le piattaforme online avranno la responsabilità di garantire che i dazi doganali e l'IVA siano pagati al momento dell'acquisto, eliminando così oneri e costi nascosti per i consumatori finali. Questo significa che i pacchi non saranno più soggetti a ritardi o richieste di pagamenti inaspettati alla consegna. Si tratta di un'importante innovazione rispetto all'attuale sistema doganale, che attribuisce la responsabilità al singolo consumatore e ai singoli vettori;
  • maggiore sicurezza e tutela dei consumatori: con le piattaforme che agiscono come importatori ufficiali, i consumatori possono essere certi che tutti i prodotti acquistati online siano conformi alle normative UE in materia di sicurezza, ambiente, etica e tutela dei diritti dei lavoratori. Questo garantirà una maggiore tranquillità e fiducia negli acquisti online;
  • contrasto alle frodi e aumento delle entrate doganali: è prevista l'eliminazione della soglia di esenzione dai dazi doganali per merci di valore inferiore a 150€, spesso sfruttata per evadere i controlli. Ciò contribuirà a contrastare le frodi e ad aumentare le entrate doganali, con un gettito stimato di 1 miliardo di euro all'anno. Si stima infatti che attualmente, circa il 65% dei pacchi che entrano nell'Ue è valutato in misura inferiore rispetto al valore reale al fine di evitare i dazi doganali all'importazione;
  • semplificazione del calcolo dei dazi doganali: la riforma semplifica il calcolo dei dazi doganali per le merci di modesto valore più comuni acquistate da paesi terzi, riducendo a quattro le migliaia di possibili categorie di dazi doganali. Si prevede che il nuovo regime specifico per il commercio elettronico apporterà entrate doganali supplementari dell'ordine di 1 miliardo di € all'anno.

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L'attuazione della riforma richiederà un impegno significativo da parte delle istituzioni europee, degli Stati membri e delle imprese. Tuttavia, i benefici potenziali sono immensi: una dogana europea più moderna ed efficiente può contribuire a stimolare la crescita economica, creare posti di lavoro e proteggere i cittadini e l'ambiente. La riforma del codice doganale dell'UE è un investimento nel futuro dell'Europa. Un futuro in cui il commercio è più facile, più sicuro e più sostenibile, a beneficio di tutti.

A cura di 
Export.gov.it