Ucraina: la ricostruzione è già iniziata

10 Maggio 2023
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La rinascita del Paese distrutto della guerra passerà anche dall’Italia, che vuole giocare un ruolo da protagonista nella sfida della ricostruzione.

Cominciare a ricostruire il Paese mentre la guerra è ancora in corso: è questa la sfida dell’Ucraina a più di un anno di distanza dall’invasione russa che, secondo l’ultimo report congiunto elaborato dal Governo ucraino, dalla Banca Mondiale, dalla Commissione europea e dalle Nazioni Unite, è arrivata ad un costo di oltre 411 miliardi di dollari. Considerando un intero anno di guerra, fino al 24 febbraio 2023, alle perdite dirette del conflitto, comprendenti il valore dei danni causati dalla distruzione di abitazioni, infrastrutture e asset produttivi (oltre 135 miliardi di dollari), si devono aggiungere le spese associate alla guerra, l'aumento dei costi sostenuto dalle imprese per la distruzione degli impianti di produzione e le perdite indirette derivanti dal crollo delle esportazioni e degli investimenti, aggiungendo un fattore di investimento in termini di “build back better” per un totale di circa 290 miliardi di dollari).

Non si può attendere la fine della guerra per iniziare a riscostruire: i progetti devono cominciare a essere sviluppati sin d'ora, per garantire che dopo la fase del conflitto ci sia subito un disegno da mettere in atto.

Le istituzioni internazionali immaginano un impegno su più tempi. Il primo è quello del fast recovery:  innanzituttoil ripristino delle infrastrutture critiche civili ed energetiche distrutte dall’offensiva, per il quale la Banca mondiale calcola per il 2023 un fabbisogno di 14 miliardi di dollari di cui 11 ancora da coprire, oltre allo sminamento e alla riabilitazione delle zone liberate. Il secondo, più a lungo termine e con orizzonte almeno decennale, riguarda la ricostruzione del Paese l'ammodernamento delle grandi infrastrutture, ma anche del sistema regolamentare e di mercato dell’economia, per promuovere parallelamente il processo di adesione dell’Ucraina alla Ue. Intervento da avviare nella parte occidentale non toccata dall’offensiva e nelle aree che progressivamente vengono riguadagnate ai russi. Chi sarà in grado di ben posizionarsi nella fase di "fast recovery" si troverà in vantaggio quando la ricostruzione vera e propria sarà avviata.

In occasione della prima conferenza multilaterale sulla ricostruzione in Ucraina (Ukraine Recovery Conference), che si è svolta a Lugano lo scorso luglio, il Governo di Kiev ha presentato un proprio piano di ricostruzione postbellica, stimando un fabbisogno di oltre 750 miliardi di dollari, che prevede 850 progetti per ridare un volto vivibile al Paese.

Non è possibile ipotizzare che tutti questi fondi arrivino da contributi pubblici, compresi i prestiti agevolati delle istituzioni finanziarie internazionali. Perché la ricostruzione diventi una “success-story”, sarà indispensabile il massiccio concorso degli investimenti privati (oltre che di risorse russe, sulla base delle responsabilità di Mosca per le distruzioni). Di qui la consapevolezza che, per attrarre gli indispensabili capitali privati, il processo di riforma del Paese dovrà proseguire, in modo da garantire più legalità e trasparenza e un migliore business environment.

Per questi motivi, lo scorso 26 aprile l’Italia ha ospitato a Roma la Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina, organizzata dalla Farnesina in collaborazione con ICE Agenzia e le controparti ucraine, con la partecipazione dei vertici governativi e istituzionali dei due Paesi, di 600 aziende italiane e 150 aziende ucraine e delle Istituzioni Finanziarie Internazionali. Il nostro Paese intende difatti così giocare un ruolo da protagonista in questa sfida, pianificando una strategia prima che il conflitto finisca e avvalendosi dell’esperienza e dello spirito imprenditoriale delle proprie aziende in settori chiave.

“È un passo importante perché l'Ucraina sarà parte integrante dell'Ue e del mercato unico. È giusto quindi che si inizi a lavorare. La ricostruzione inizia ora e noi vogliamo essere in prima fila", ha affermato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani alla plenaria. "L'interesse dimostrato dalle imprese italiane è la notizia migliore che potessimo ricevere atterrando a Roma", ha detto a sua volta il Ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Mentre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato: "Parlare della ricostruzione dell'Ucraina significa scommettere sulla vittoria e la fine del conflitto, e sono sicura che il futuro dell'Ucraina sarà di pace, benessere e sempre più europeo". In video-collegamento, si è unito all'evento anche il Presidente ucraino Zelensky che ha espresso il suo ringraziamento all'Italia e al suo Governo per il sostegno.

L’evento, a cui hanno partecipato circa un migliaio di ospiti, , ha costituito l’occasione per raccogliere direttamente dalle autorità e dalle imprese ucraine i fabbisogni necessari alla ricostruzione del Paese e consentire a Governo, enti e imprese italiane di formulare proposte concrete e condividere con la controparte la propria expertise  per fornire le migliori soluzioni di breve, medio e lungo periodo.

La Conferenza bilaterale si è articolata in 5 tavoli tecnici di approfondimento su Infrastrutture, Mobilità e Trasporti; Energia e Ambiente; Agroindustria; Salute e Riabilitazione; Digitale e Servizi. Due invece i principali “Special Focus” che hanno riguardato Spazio e Avionica e Industria metallurgica. Le sezioni tematiche hanno visto interventi da parte di esperti delle Istituzioni Finanziarie Internazionali e testimonianze di aziende italiane ed ucraine. Nel pomeriggio si è tenuta una sessione dedicata agli incontri B2B e B2G (oltre 140) tra aziende italiane e imprese e enti governativi ucraini.

I settori chiave che soddisfano le esigenze prioritarie segnalate da Kiev e testimoniano al contempo l’eccellenza italiana, sono infatti le infrastrutture logistiche (vedasi il progetto del Porto secco di Horonda); il settore edile, sanitario ed energetico (comprese le energie rinnovabili e le reti di trasporto dell’energia), le tecnologie ed i macchinari (con particolare riferimento a quelli agricoli e per la trasformazione alimentare), l’industria spaziale e della sicurezza.

Quale risultato concreto della Conferenza, Italia e Ucraina hanno finalizzato diversi Memorandum d’intesa sia a livello istituzionale che di collaborazione tra imprese. Tra questi un Memorandum d’intesa tra Agenzia ICE e Ministero degli Affari Esteri ucraino; un Memorandum d’intesa tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano e il Ministero della Protezione Ambientale e delle Risorse Naturali ucraino per la cooperazione in materia di sviluppo sostenibile e protezione ambientale; un Memorandum d’intesa tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e il Ministero dell’Economia ucraino per la cooperazione tecnica in campo industriale; un Memorandum d’intesa e cooperazione sul Modello Agroalimentare Italiano per la ricostruzione e la sicurezza alimentare dell’Ucraina tra l’Ukrainian Agri Council Public Union e la Filiera Italiana, Coldiretti; un Memorandum d’intesa tra Mermec S.p.A. e JSC Ukrainian Railways, per tecnologie e servizi diagnostici per JSC “Ukrainian Railways”; un Memorandum d’intesa tra WeBuild e Ukrhydroenergo Energy Company, per una collaborazione finalizzata alla costruzione di centrali idroelettriche in Ucraina (firmato dalle parti il giorno precedente).

Il Governo italiano, inoltre,  ha annunciato ulteriori fondi e prestiti agevolati da parte della Cooperazione Italiana per un ammontare di 160 milioni di euro per il 2023, per i bisogni umanitari e i progetti di resilienza e rapida ripresa, parallelamente all’istituzione di un ufficio dell’Agenzia della Cooperazione italiana a Kiev, mentre il Ministero dell’Economia e delle Finanze contribuirà al Fondo BEI “UE per l’Ucraina” con una garanzia di 100 milioni di euro.

Il Ministero della Cultura italiano prevede l’attivazione di collaborazioni nella modellazione 3D avanzata delle chiese a Kiev ed il supporto nelle attività di ricerca di beni culturali trafugati.

Il Ministero della Salute assisterà il Superhumans Center mettendo a disposizione le solide competenze di Centri italiani di eccellenza in materia di protesi, chirurgia ricostruttiva e riabilitazione e realizzerà un programma di Telemedicina per la popolazione ucraina nella regione di Leopoli.

Agenzia ICE concederà uno spazio/allestimento gratuito per il Padiglione Ucraina in sei grandi eventi fieristici italiani: Salone del Mobile, Cersaie (materiali da costruzione), Cosmoprof (cosmesi), Eima (agritech), Tuttofood/Cibus, Marmomac, oltre all’accesso gratuito alla piattaforma dell’export “365” dell’Agenzia ICE e la sua collaborazione con la piattaforma ucraina per la promozione dell’export “Nazovni”.

SIMEST, in qualità di gestore di fondi pubblici e con fondi propri, incoraggerà l’Export e gli Investimenti Diretti Esteri delle imprese italiane disposte a sostenere la Ricostruzione dell’Ucraina, attraverso strumenti finanziari dedicati, quali: sostegno ai crediti all’esportazione, finanziamenti agevolati, e investimenti diretti in Joint Venture e in filiali estere di aziende italiane costituite in Ucraina.

SACE è pronta a rilanciare la propria attività in Ucraina all’interno di un quadro di sostegno finanziario internazionale volto a favorire la realizzazione di progetti strategici, tra cui servizi di pubblica utilità, infrastrutturali ed energetici , oltre che a riprendere le operazioni interrotte nel 2022 a causa del conflitto (per un importo complessivo di circa 500 milioni di euro) e sostenere nuove operazioni, principalmente nei settori della sanità e delle infrastrutture, per un importo complessivo di circa 1 miliardo di euro.

Cassa Depositi e Prestiti garantirà il proprio sostegno alla ricostruzione dell’Ucraina in qualità di gestore dei fondi pubblici italiani e delle garanzie europee disponibili per finalità di finanza per lo sviluppo e contribuendo alla promozione di iniziative coordinate a livello europeo e internazionale insieme ad altre istituzioni finanziarie e banche multilaterali di sviluppo.

Quello appena iniziato è un percorso che si annuncia lungo e articolato, in cui l’Italia vuole giocare un ruolo di primo piano, grazie anche alla presidenza del G7 dell’anno prossimo. Italia e Ucraina hanno inoltre convenuto di organizzare in Italia la Ukraine Recovery Conference del 2025.  (l’appuntamento del 2023 è previsto svolgersi a Londra a giugno).

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A Cura di Export.gov.it

Fonte: Comunicato Stampa sulla ricostruzione dell'Ucraina (Roma, 26 aprile 2023) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).