Transizione ecologica: una rivoluzione verde per le imprese italiane

31 Maggio 2023
Transizione ecologica una rivoluzione verde per le imprese italiane-COVER

La Missione 2 del PNRR sostiene un profondo cambiamento per realizzare la transizione verde, ecologica e inclusiva del Paese favorendo l’economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e un'agricoltura più sostenibile. Scopri le opportunità per la tua impresa!

La transizione ecologica, in conformità con il Green Deal europeo, rappresenta uno dei pilastri del Next Generation EU e un asse strategico intorno al quale ruota il nostro PNRR, con una quota d’investimento per i progetti green pari al 37% e risorse per circa 59,46 miliardi allocate per la sola Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica. A tali risorse si aggiungono quelle rese disponibili dal REACT-EU e quelle derivanti dalla programmazione nazionale aggiuntiva, per un totale di 69,93 miliardi di euro così suddivisi tra le quattro componenti:

Missione 2 - Tabella

M2C1 - Agricoltura sostenibile ed economia circolare (6,9 miliardi di euro)

Questa Componente si prefigge di perseguire un duplice percorso verso una piena sostenibilità ambientale. Da un lato, migliorare la gestione dei rifiuti e dell’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento rifiuti colmando il divario tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud  e realizzando progetti flagship altamente innovativi per filiere strategiche quali rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), industria della carta e del cartone, tessile, riciclo meccanico e chimica delle plastiche. Dall’altro, sviluppare una filiera agricola/ alimentare smart e sostenibile all’insegna dell’Agricoltura 4.0, riducendo l’impatto ambientale in una delle eccellenze italiane, tramite supply chain “verdi”.

A beneficiare particolarmente delle risorse di questa componente saranno le imprese del settore agricolo che avranno a loro diposizione investimenti tra cui: il Parco Agrisolare, il cui obiettivo è ridurre gli alti consumi energetici del settore agroalimentare riqualificando le strutture produttive e utilizzando i tetti degli edifici per installare milioni di pannelli fotovoltaici con una potenza installata pari ad almeno 375.000 kW nel 2026;  l’investimento Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo che prevede di ampliare la filiera agroalimentare riducendo l’impatto ambientale delle catene del valore e della logistica e punta a ridurre lo strutturale arretramento italiano in termini di infrastrutture per la filiera agroalimentare, in modo da facilitare l’export delle piccole medie imprese del settore; l’investimento Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare che mira a trasformare l'agricoltura italiana in una Agricoltura 4.0 con un minore uso di pesticidi, mezzi meno inquinanti, digitalizzazione, nuove tecnologie, e sistemi più moderni per lavorare, stoccare e confezionare i prodotti del made in Italy alimentare (in particolare l'olio d'oliva, eccellenza del nostro territorio), così da migliorare la sostenibilità della produzione, ridurre/eliminare i rifiuti e favorire il riutilizzo degli scarti di lavorazione per creare energia.

M2C2 - Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile (25,36 miliardi di euro)

La Componente 2 si aggiudica la fetta più consistente di risorse (25,36 miliardi). Per ottenere un sostanziale incremento della quota di rinnovabili, il piano agisce in più direzioni: lo sviluppo agro-voltaico per la diffusione degli impianti agro-fotovoltaici (metà agricoltura e metà fotovoltaico); la promozione di impianti innovativi, anche off-shore, installati cioè a diverse miglia dalla costa, per produrre energia pulita grazie a tecnologie ad alto potenziale di sviluppo e a tecnologie sperimentali, come ad esempio i sistemi che sfruttano le correnti e il moto delle onde; l’utilizzo del biometano con l’obiettivo di incrementarne la produzione di 2,3-2,5 miliardi di metri cubi.

Con l’obiettivo di potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete sono previste: il rafforzamento delle smart grid, ovvero delle reti  elettriche dotate di sensori intelligenti che ottimizzano la distribuzione di energia in tempo reale per aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili ad almeno 4.000 MW; l’adozione di soluzioni basate sull’idrogeno (in linea con la EU Hydrogen Strategy) attraverso attività di ricerca e sviluppo sulle tecnologie legate all’idrogeno, la creazione di un grande impianto industriale per la produzione di elettrolizzatori, la sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario e per quello stradale; e la produzione in aree industriali dismesse attraverso la creazione di 10 hydrogen valleys, cioè aree industriali dismesse già collegate alla rete elettrica con economia in parte basata su idrogeno, per promuovere a livello locale la produzione e l'uso di H2 nell'industria e nei trasporti.

Un altro obiettivo di questa Componente è lo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile attraverso il rafforzamento della mobilità ciclistica; incoraggiando il trasporto rapido di massa, ovvero l’utilizzo dei mezzi pubblici (è previsto il rinnovo flotte bus e treni verdi) o del car sharing anziché quello dell’auto privata, ed incentivando l’uso di mezzi elettrici anche attraverso l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica.

Sempre nella Componente 2, particolare rilievo è dato alle filiere produttive: l’obiettivo è quello di sviluppare una leadership internazionale industriale e di conoscenza nelle principali filiere della transizione, promuovendo lo sviluppo in Italia di supply chain competitive nei settori a maggior crescita, che consentano di ridurre la dipendenza da importazioni di tecnologie e rafforzando la ricerca e lo sviluppo nelle aree più innovative (fotovoltaico, idrolizzatori, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico, mezzi di trasporto) attraverso il supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica.

Le imprese che potranno cogliere le migliori opportunità in questo ambito saranno quelle che forniscono energia elettrica, che potranno trarre beneficio dagli investimenti nella produzione di energia dalle fonti rinnovabili, specialmente dagli investimenti nella produzione di energia da idrogeno; quelle della meccanica, soprattutto per quanto riguarda il rafforzamento delle smart grids; e quelle del settore automotive che saranno coinvolte principalmente nella sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale che pianifica un aumento del mercato interno della mobilità a idrogeno pari al 7% entro il 2030. Le opportunità, ovviamente, non riguarderanno solo i produttori di beni finali (tipicamente l’auto e i veicoli commerciali), ma l’intero indotto: i produttori di componenti saranno infatti incentivati a rimodulare la propria offerta in funzione dei nuovi trend di mobilità sostenuti dal PNRR.

M2C3 - Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (22,24 miliardi di euro)

L'efficienza energetica degli edifici rappresenta una delle leve più rilevanti ed efficienti per la riduzione delle emissioni nel nostro Paese, in linea con il Clean Energy Package europeo e con gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni. Nello specifico, la Componente 3 è costituita da tre linee di intervento: l’attuazione di un programma per migliorare l'efficienza e la sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, con interventi riguardanti in particolare scuole e cittadelle giudiziarie; l’introduzione di un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l'adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato e per l’edilizia sociale (Ecobonus e Sismabonus fino al 110%), attraverso detrazioni fiscali per i costi sostenuti per gli interventi; lo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento efficienti.

Gli edifici italiani rappresentano più di un terzo dei consumi energetici del Paese e la maggior parte è stata realizzata prima dell’adozione dei criteri per il risparmio energetico e della relativa normativa. La Componente intercetta quindi una dimensione assai rilevante per la riduzione dei consumi e per l’abbattimento delle emissioni di CO2, significativa anche con riferimento all’esposizione al rischio sismico del nostro Paese.

Qui i maggiori benefici sono attesi per le imprese di costruzioni, con specifico riferimento alla misura Ecobonus 110% che da sola mobilita oltre un quarto delle risorse dell’intero Piano, e per tutte le imprese della filiera ed esse collegate: i fornitori di materie prime, semilavorati e servizi professionali associati allo sviluppo e progettazione di infrastrutture. Nello specifico i settori manifatturieri attivati saranno la fabbricazione di prodotti in metallo (cisterne, serbatoi, radiatori e generatori di vapore, oltre che le attività di fucinatura, profilatura e trattamento dei metalli), la produzione di ceramica e laterizi, la metallurgia e la fabbricazione di macchinari.

M2C4 - Tutela del territorio e della risorsa idrica (15,36 miliardi di euro)

La violenta alluvione che le scorse settimane ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche, provocando vittime ed ingenti danni al territorio e al suo tessuto imprenditoriale, rende più che mai attuale ed importante la quarta Componente della Missione.

La sicurezza del territorio, intesa come la mitigazione dei rischi idrogeologici, la salvaguardia delle aree verde e della biodiversità, l’eliminazione dell’inquinamento delle acque e del terreno, e la disponibilità di risorse idriche, infatti, sono aspetti fondamentali per assicurare la salute dei cittadini e, sotto il profilo economico, per attrarre investimenti.

Per il raggiungimento di questi obiettivi, sarà fondamentale in primo luogo dotare il Paese di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione, facendo leva sulle soluzioni più avanzate di sensoristica, dati (inclusi quelli satellitari) e di elaborazione analitica, per identificare tempestivamente i possibili rischi, i relativi impatti sui sistemi (naturali e di infrastrutture), e definire conseguentemente le risposte ottimali.

Gli investimenti previsti da questa componente mirano, da un lato a rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico attraverso la realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione e a prevenire e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio attraverso misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico ed interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni; dall’altro ambiscono a salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio attraverso, ad esempio, la tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, la digitalizzazione dei parchi nazionali, e a garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittime attraverso investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico, la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche ed investimenti in fognatura e depurazione.

Ad essere particolarmente coinvolte in questa componente saranno ancora una volta le imprese di costruzioni e tutto il loro indotto, ma anche le imprese tecnologiche e ad alto contenuto innovativo in grado di fornire il loro apporto per una gestione più sicura e responsabile del territorio e delle sue risorse.

Secondo le stime del Governo, i fondi del PNRR dedicati alla Missione 2 garantiranno 0,7 punti percentuali di Pil aggiuntivi rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026, e se in passato la transizione verde aveva coinvolto principalmente le imprese di più grandi dimensioni, oggi sta diventando un fattore determinante anche per le PMI, sia in via diretta (per obblighi normativi e preferenze dei consumatori) che per il tramite delle catene del valore, con i grandi committenti sempre più interessati alle certificazioni di sostenibilità ambientale dei propri fornitori.

La Rivoluzione Verde, quindi rappresenta la via maestra per un futuro sostenibile ed inclusivo, ed un’occasione straordinaria di crescita e sviluppo economico per tutto il Paese.

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2 missione PNRR-infografica

A cura di Export.gov.it