PNRR: come le PMI possono beneficiare dei fondi per la digitalizzazione

3 Maggio 2023
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Nell’ambito della Missione 1 del PNRR - Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo si delineano grandi opportunità per le imprese italiane sia sotto forma di contributi diretti, sia attraverso investimenti che non hanno come focus le imprese, ma che le riguardano indirettamente.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il documento strategico predisposto dal Governo Italiano per accedere ai fondi del Next Generation EU (NGEU), lo strumento introdotto dall'Unione Europea in risposta alla crisi pandemica da Covid-19, che definisce un pacchetto di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026, dettagliando i progetti e le misure previste.

Le iniziative del PNRR sono articolate lungo 6 missioni, che indicano in sintesi gli obiettivi da raggiungere e i temi chiave a cui guardano gli investimenti del Piano.

La Missione 1 - Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo, con oltre 40 miliardi di progetti previsti, mobilita il 21% delle risorse del PNRR.  

Gli obiettivi della prima Missione sono promuovere e sostenere la transizione digitale, sia nel settore privato che nella Pubblica Amministrazione, sostenere l’innovazione e la competitività del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura. 

Infatti, le tre componenti su cui si articola la Missione sono proprio:

  1. Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica amministrazione (9,72 miliardi di euro);
  2. Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo (23,89 miliardi di euro);
  3. Turismo e Cultura 4.0 (6,68 miliardi di euro).

Componente 1: Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza nella Pubblica Amministrazione

L’obiettivo è rendere la Pubblica Amministrazione la migliore “alleata” di cittadini e imprese, con un’offerta di servizi sempre più efficienti e facilmente accessibili. Per fare ciò, da un lato si agisce sugli aspetti di “infrastruttura digitale”, spingendo la migrazione al cloud delle amministrazioni, accelerando l’interoperabilità tra gli enti pubblici, snellendo le procedure secondo il principio “once only” (secondo il quale le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere a cittadini ed imprese informazioni già fornite in precedenza) e rafforzando le difese di cybersecurity. Dall’altro lato vengono estesi i servizi ai cittadini, migliorandone l’accessibilità e adeguando i processi prioritari delle Amministrazioni Centrali agli standard condivisi da tutti gli Stati Membri della UE. Inoltre, la Componente 1 si prefigge il rafforzamento delle competenze del capitale umano nella PA e una drastica semplificazione burocratica.

Componente 2: Digitalizzazione, Innovazione e Competitività del Sistema Produttivo

Ha l’obiettivo di promuovere l’innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo. Prevede significativi interventi trasversali ai settori economici come l’incentivo degli investimenti in tecnologia (Transizione 4.0), ricerca e sviluppo e l’avvio della riforma del sistema di proprietà industriale. La Componente supporta, con interventi mirati, i settori ad alto contenuto tecnologico e sinergici con iniziative strategiche europee (ad es. tecnologie satellitari) che possono contribuire allo sviluppo di competenze distintive. Introduce misure dedicate alla trasformazione delle piccole e medie imprese, tramite misure a supporto dei processi di internazionalizzazione (posizionamento del Made in Italy) e della competitività delle filiere industriali, con focus specifico su quelle più innovative e strategiche. Infine, include importanti investimenti per garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra-larga (fibra FTTH, FWA e 5G), condizione necessaria per consentire alle imprese di catturare i benefici della digitalizzazione e più in generale per realizzare pienamente l’obiettivo di gigabit society.

Componente 3: Turismo e Cultura 4.0

La Componente 3 ha l’obiettivo di rilanciare i settori economici della cultura e del turismo, che all’interno del sistema produttivo giocano un ruolo particolare, sia in quanto espressione dell’immagine e “brand” del Paese, sia per il peso che hanno nell’economia nazionale (il solo turismo rappresenta circa il 12% del Pil). Una prima linea di azione riguarda interventi di valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare capacità attrattiva, sicurezza e accessibilità dei luoghi. Gli interventi sono dedicati non solo ai “grandi attrattori”, ma anche alla tutela e alla valorizzazione dei siti minori (ad esempio i “borghi”), nonché alla rigenerazione delle periferie urbane, valorizzando luoghi identitari e rafforzando al tempo stesso il tessuto sociale del territorio. Gli interventi sono abbinati a sforzi di miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, al fine di migliorare gli standard di offerta e aumentare l’attrattività complessiva. Questi interventi di riqualificazione/rinnovamento dell’offerta sono improntati a una filosofia di sostenibilità ambientale e pieno sfruttamento delle potenzialità del digitale, facendo leva sulle nuove tecnologie per offrire nuovi servizi e migliorare l’accesso alle risorse turistiche/culturali.

Opportunità per le PMI

Le opportunità che questa Missione riserva alle PMI non si limitano soltanto alle forme di sostegno diretto riservate al sistema produttivo, ma interessano trasversalmente, ad esempio, anche le PMI che forniscono servizi digitali e quelle ad alto contenuto tecnologico.

Da un lato, quindi, le PMI potranno beneficiare ad esempio di misure come l’investimento Transizione 4.0, che mira a favorire il trasferimento tecnologico, potenziare la ricerca applicata, promuovere la trasformazione digitale dei processi produttivi e l’investimento in beni immateriali tramite la concessione di un credito di imposta; gli investimenti per promuovere l’internazionalizzazione, sia sotto forma di contributi e prestiti agevolati a imprese  operanti sui mercati esteri, sia attraverso lo strumento del Contratto di Sviluppo volto ad accrescere la competitività e la resilienza delle filiere; l’investimento per la valorizzazione dei titoli di proprietà intellettuale.

Dall’altro, si apre un enorme ventaglio di opportunità anche in relazione ad investimenti che non hanno come focus le imprese, ma che le riguardano indirettamente.

Pensiamo ad esempio alla digitalizzazione della pubblica amministrazione: la migrazione verso il cloud comporta il coinvolgimento di migliaia di piccole e piccolissime realtà che ogni giorno operano sul campo; l’acquisizione di competenze digitali da parte dei funzionari della pubblica amministrazione passa attraverso servizi di formazione che solo le imprese specializzate nel settore possono offrire; la digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali comporta lo sviluppo di un ecosistema di imprese e startup in grado di migliorare l’offerta di prodotti software pensati ad hoc per la Pubblica Amministrazione.

Pensiamo ancora all'obiettivo di garantire entro il 2026 una connettività a 1 Gbps per circa 8,5 milioni di famiglie, imprese ed enti nelle aree periferiche e la copertura 5G su tutto il territorio, che significa costruzione di nuove infrastrutture, oppure alla riqualificazione dei borghi e delle strutture ricettive, con opportunità a cascata per le imprese di costruzioni e per quelle delle loro filiere. I singoli settori di attività, infatti, non sono entità indipendenti, ma operano all’interno di catene del valore che partono dall’approvvigionamento delle materie prime e terminano con la distribuzione dei prodotti finiti.

E questo solo per restare nell’ambito della prima Missione: lo sforzo di digitalizzazione e innovazione, infatti, è centrale in questa Missione, ma interessa trasversalmente anche tutte le altre in quanto riguarda il continuo e necessario aggiornamento tecnologico nei processi produttivi; le infrastrutture nel loro complesso, da quelle energetiche a quelle dei trasporti (Missioni 2 e 3); la scuola, nei programmi didattici, nelle competenze di docenti e studenti, nelle funzioni amministrative, della qualità degli edifici (Missione 4); la sanità, nelle infrastrutture ospedaliere, nei dispositivi medici, nelle competenze e nell’aggiornamento del personale, al fine di garantire il miglior livello di assistenza sanitaria a tutti i cittadini (Missioni 5 e 6).

Le opportunità per le PMI in tema di digitalizzazione, inoltre, non sono legate solo agli investimenti, ma anche a servizi messi a disposizione delle imprese. Ad esempio, il rafforzamento dei livelli di cybersecurity a livello nazionale rappresenta un servizio essenziale per affrontare le sfide tecnologiche, oppure la possibilità di poter usufruire di reti ultraveloci significa più efficienza, velocità e competitività per tutto il tessuto produttivo.

Nel complesso, il Governo prevede un aumento del Pil di 0,8 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026 grazie agli investimenti previsti nell’ambito di questa Missione, l’impatto maggiore tra quelli previsti nello stesso periodo legati a tutte le missioni del Piano.

Per il raggiungimento di un simile risultato sarà determinante la crescita della produttività delle PMI, uno degli obiettivi dichiarati del PNRR, in passato limitata proprio dal basso livello di investimenti in digitalizzazione e innovazione. Sarà quindi richiesto un cambio di passo da parte delle Piccole e Medie imprese italiane, che dovranno riuscire a introdurre le competenze e le tecnologie digitali necessarie a colmare i gap con le grandi imprese e con le PMI estere.

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Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo-infografica

A cura di Export.gov.it