Come fare affari negli Stati Uniti d'America: ecco dei consigli pratici

27 Aprile 2023
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Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco extraeuropeo dell’export italiano e le opportunità per il made in Italy in questo immenso mercato non mancano, a patto di saperlo affrontare con la giusta dose di studio e pianificazione.

Gli Stati Uniti d'America rappresentano uno dei mercati più grandi e importanti del mondo per l'economia globale. Dopo una breve recessione economica nel 2020, che si è chiuso con una contrazione del PIL -3,5%, il calo più marcato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale dovuto alla pandemia di COVID-19, l'economia americana ha ripreso a crescere seppur con tassi decisamente moderati per la sua potenzialità, registrando nel 2022 un incremento del 2,1% (dati Osservatorio Economico MAECI).

Su queste performance influisce sicuramente l’attuale congiuntura internazionale provocata dalla  guerra in Ucraina che, se non sta impattando l’economia americana in termini di approvvigionamento energico, visto che gli USA sono abbastanza indipendenti da questo punto di vista, sta facendo sentire i suoi effetti sull’aumento del tasso di inflazione e dei prezzi, situazione che ha portato la Banca Centrale americana ad adottare una politica monetaria restrittiva e ad alzare i tassi di interesse.

Ciononostante, con un PIL di oltre 23.000 miliardi di dollari, gli Stati Uniti rimangono la più grande economia del mondo e sono leader in diversi settori, tra cui la tecnologia e la finanza. Basti pensare al ruolo della Borsa di Wall Street in ambito finanziario, e in ambito tecnologico a quello della Silicon Valley, dove hanno sede aziende del calibro di Apple, Google ed Amazon, per citarne solo alcune.

L’economia statunitense, inoltre, è fortemente influenzata dalla spesa dei consumatori, come del resto  tutte le nazioni sviluppate del mondo occidentale, anche se negli USA questa percentuale è maggiore che altrove: il mercato a stelle e strisce, infatti, è il primo al mondo in relazione alle famiglie con reddito annuo disponibile pari ad almeno 300.000 dollari, e ciò ne fa il mercato principale per quanto riguarda i beni di lusso e di fascia medio-alta.

Opportunità per l’export italiano

Per questi e molti altri motivi, tra cui i forti legami storici e culturali, con una quota di mercato del 10,4% gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco al di fuori dei confini europei per le merci italiane, ed il secondo in assoluto solo dopo la Germania. Nel 2022 il nostro export verso Washington è cresciuto del 32% rispetto al 2021, superando la soglia dei 65 miliardi di euro, in forza anche di una nuova intesa, siglata a fine 2021, tra Ue e USA per diminuire i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, senza dimenticare il Trade and Technology Council (TTC), un forum bilaterale per rafforzare la cooperazione relativa a tematiche tecnologiche e commerciali.

I settori merceologici del nostro export sono rappresentati per ordine di valore da: macchinari e apparecchiature, mezzi di trasporto, articoli farmaceutici, prodotti alimentari, prodotti tessili e abbigliamento, etc.

Le previsioni per il 2023 mostrano un export italiano oltre oceano in crescita del 5,1%, in linea con quello globale; la dinamica continuerà ad essere sostenuta anche nel 2024 (+4,7%), favorita dall’apprezzamento del  dollaro, che  rende le nostre merci meno care, incentivandone quindi la domanda.

Un’ulteriore spinta arriverà dall’Inflation Reduction Act, il massiccio pacchetto di sussidi pubblici di 370 miliardi di dollari approvato dal governo degli Stati Uniti lo scorso agosto che prevede, tra le altre, agevolazioni per la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico, da cui potranno derivare opportunità per le imprese italiane operanti soprattutto nei settori della meccanica strumentale e degli apparecchi elettrici.

Consigli pratici per esportare negli USA

Le opportunità oltreoceano, dunque, non mancano, ma fare affari negli USA richiede una conoscenza approfondita del mercato e delle leggi locali, ed è bene, come per qualsiasi contesto, studiare attentamente tutti gli aspetti del proprio business per non farsi trovare impreparati.

Ecco alcuni consigli pratici per fare affari negli Stati Uniti:

  1. Studiare il mercato: prima di fare qualsiasi investimento o avviare un’attività commerciale, è necessario studiare attentamente il mercato americano, comprese le tendenze della domanda, la concorrenza, le abitudini dei consumatori e molto altro. Una volta acquisite queste informazioni è più facile effettuare scelte consapevoli e di medio-lungo periodo.
  1. Familiarizzare con le leggi fiscali e le altre regolamentazioni: in America, le leggi fiscali e le regole contabili sono molto diverse rispetto alle nostre. Scegliere professionisti locali ben preparati sulle norme di fiscalità internazionale è una condizione imprescindibile per una corretta compliance contabile e tributaria e per evitare problemi con il fisco americano. Inoltre, è necessario accertarsi che i propri prodotti siano conformi alle normative americane e che non vi siano ostacoli alla loro circolazione sul territorio statunitense. In molti casi (per i prodotti alimentari, ad esempio) potrebbe essere necessario ottenere specifiche autorizzazioni e certificazioni, oltre che apporre un’etichettatura specifica. (ad esempio: conosci le guide doganali realizzate da SACE in collaborazione con Easyfrontier? le trovi qui)
  1. Costruire un network: gli Stati Uniti sono enormi e molte industrie hanno sede in diverse città, paesi e regioni. Costruendo un network di colleghi e partner commerciali, si potrà guadagnare molto più facilmente una prospettiva accurata dei diversi aspetti del mercato. Ma attenzione, per centrare questo obiettivo, occorre tempo e la resilienza premia chi persevera nell’obiettivo senza arrendersi alle prime difficoltà.
  1. Capire le differenze culturali: negli Stati Uniti, la mentalità e il comportamento dei consumatori possono essere molto diverse rispetto alle nostre. I consumatori americani sono molto attenti alla qualità e all'esperienza del servizio, quindi è importante adattarsi a queste esigenze e fornire un servizio rapido e di alta qualità per avere successo oltreoceano.
  1. Scegliere la giusta location: gli Stati Uniti sono una nazione enorme e diverse aree possono offrire diverse opportunità commerciali. Per scegliere la giusta location, è importante considerare fattori quali la disponibilità di materie prime, la regolamentazione fiscale, la vicinanza alle principali rotte di trasporto, la presenza di fornitori, la presenza di eventuali concorrenti e molto altro. Ci sono inoltre programmi di incentivi e sgravi fiscali per il commercio e per gli investimenti messi a disposizione dal governo federale degli Stati Uniti e pressoché da tutte le agenzie per lo sviluppo economico, nonché dagli enti regionali e municipali e dalle contee, che variano a seconda località alla quale essi sono destinati.

In conclusione, fare affari negli Stati Uniti richiede un approccio attento e consapevole, in cui ogni dettaglio deve essere valutato con estrema attenzione, dalla fase analitica in cui emergono le peculiarità dal punto di vista distributivo e di preferenza dei buyer, i punti di forza e di debolezza dell’azienda ed i rischi e le opportunità del variegato mercato statunitense, fino alle attività più operative. Con la giusta preparazione, tuttavia, è possibile fare affari negli USA con successo.

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A cura di Export.gov.it