Come affrontare le barriere all'export: la chiave per il successo internazionale

12 Luglio 2024
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L'export è una delle leve più importanti per la crescita economica del nostro Paese e per lo sviluppo delle imprese italiane. Tuttavia, l'espansione nei mercati esteri è spesso accompagnata da una serie di sfide, tra cui le principali sono rappresentare dalle barriere tariffarie e non tariffarie. In questo articolo, esamineremo le implicazioni che questi ostacoli hanno nello sviluppo di un progetto di internazionalizzazione e forniremo strategie per anticiparle e, quando possibile, superarle con successo.

Le barriere all'export sono vere e proprie insidie che possono limitare o addirittura impedire l'accesso a nuovi mercati esteri. Nonostante la loro complessità e talvolta la loro apparente insormontabilità, queste barriere non devono essere considerate come ostacoli invalicabili, piuttosto come opportunità di accrescimento competitivo per le imprese che sono in grado di comprenderle, anticiparle e superarle con successo.

Nello specifico, le barriere all'export possono essere classificate in due categorie principali: barriere tariffarie e non tariffarie. Le prime riguardano prevalentemente dazi e tariffe applicate sui beni e servizi esportati in un paese estero, mentre le seconde comprendono una vasta gamma di regolamenti, standard, procedure e altre restrizioni che possono ostacolare l'accesso ai mercati internazionali. Vediamole nel dettaglio.

Barriere tariffarie: non solo i dazi

Le barriere tariffarie rappresentano uno dei primi ostacoli che le imprese devono affrontare quando cercano di esportare i loro prodotti. Queste possono assumere la forma di dazi doganali, tasse o altre imposte applicate ai beni esportati e possono influenzare significativamente la competitività dei prodotti esteri nei mercati di destinazione, aumentandone il prezzo finale e riducendone di conseguenza la domanda.

Per superare le barriere tariffarie, le imprese devono familiarizzare con le tariffe e i dazi applicati nei mercati di destinazione e cercare strategie per mitigare i loro effetti. Ciò potrebbe includere la ricerca di accordi commerciali preferenziali, l'ottimizzazione delle catene di approvvigionamento per ridurre i costi o la diversificazione dei mercati di destinazione per ridurre il rischio di incorrere in ostacoli di questo genere.

Oltre ai dazi doganali e le tariffe, esistono altre forme di barriere tariffarie da considerare, come le quote di importazione. Le quote di importazione sono limitazioni quantitative imposte su specifiche categorie di prodotti importati, che stabiliscono un tetto massimo alla quantità di prodotto che può essere importata da un Paese in un determinato periodo di tempo. Queste restrizioni sono spesso utilizzate per proteggere i produttori locali dalla concorrenza estera e possono influenzare significativamente l'accesso al mercato per le imprese straniere.  

Un’altra forma di barriera tariffaria particolarmente diffusa sono i dazi anti-dumping, ovvero misure tariffarie imposte per contrastare la pratica del "dumping", che avviene quando in un Paese estero vengono venduti prodotti stranieri a un prezzo inferiore rispetto a quello standard del mercato. Questa misura è specificamente progettata per incrementare il costo delle merci importate da determinati Paesi, con l'obiettivo di ridurne la domanda nel mercato nazionale, proteggendo così l'economia e gli interessi dei produttori interni da pratiche commerciali ritenute sleali.

Barriere non tariffarie: non solo complessità normativa

Le barriere non tariffarie sono altrettanto rilevanti e possono riguardare aspetti ancora più complessi rispetto alle barriere tariffarie. Alcuni esempi sono i regolamenti sanitari, fitosanitari, tecnici, norme di etichettatura, certificazioni di conformità e molte altre disposizioni che regolano l'accesso dei prodotti esteri in un Paese. Sebbene possano essere finalizzate alla protezione dei consumatori o all'ambiente, possono anche essere utilizzate come strumenti per limitare l'accesso ai mercati da parte della concorrenza estera.

Altri esempi classici di barriere non tariffarie riguardano fattori come la distanza geografica, le differenze linguistiche, culturali e di fuso orario. Ad esempio, le differenze linguistiche possono complicare la comunicazione e la comprensione tra partner commerciali, mentre le differenze culturali possono influenzare le preferenze dei consumatori e le pratiche commerciali maggiormente diffuse nel mercato estero.

Per affrontare le barriere non tariffarie, le imprese devono investire tempo e risorse nella comprensione delle normative e dei requisiti specifici richiesti nei mercati di destinazione, nonché i relativi aspetti culturali e commerciali. Lo studio di questi elementi potrebbe portare a dover richiedere particolari certificazioni dei prodotti, l'adeguamento degli impianti produttivi o l'adozione di pratiche commerciali conformi agli standard locali per poter esportare in sicurezza i propri prodotti.

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Come prepararsi e affrontare le barriere all'export

Affrontare con successo le barriere all'export richiede lo studio e una conoscenza approfondita del mercato di destinazione, nonché una buona capacità di adattamento ai cambiamenti che possono verificarsi in un Paese. Ecco alcuni consigli pratici per affrontare efficacemente questi ostacoli:

  • Ricerche approfondite: L’analisi di mercato è un processo cruciale per le imprese che desiderano espandersi all'estero. Consiste nell'investire tempo e risorse nella raccolta e nell'analisi di dati relativi ai mercati di destinazione al fine di comprendere le esigenze, le preferenze e le regolamentazioni specifiche di quei mercati.

Investire nell’analisi di mercato può richiedere tempo e risorse significative, ma i benefici sono molteplici. Una comprensione approfondita dei mercati di destinazione consente infatti alle imprese di sviluppare strategie di marketing mirate, adattare i propri prodotti e servizi alle esigenze locali e mitigare i rischi associati all'espansione internazionale.

  • Partnership internazionali: Collaborare con partner e consulenti esperti locali è un’ottima strategia per navigare nel vasto e complesso oceano di normative e procedure amministrative. In questo modo, infatti, le imprese possono superare più agevolmente le sfide legate alla conformità normativa e sono in grado di adattarsi più efficacemente all'ambiente commerciale locale, consentendo loro di concentrarsi sullo sviluppo delle loro attività e sul raggiungimento dei propri obiettivi di espansione internazionale.
  • Dinamicità e adattabilità: Queste due qualità sono il binomio vincente per il successo nei mercati globali, in continuo mutamento. Le imprese, infatti, devono essere pronte a rispondere rapidamente ai cambiamenti e adattare prodotti, processi e strategie alle nuove e mutevoli esigenze di ogni mercato. Solo così potranno cogliere le opportunità e superare le sfide che si presenteranno all'estero.
  • Networking: Partecipare a fiere commerciali, conferenze ed eventi di settore rappresenta un'occasione preziosa per fare networking. Questi eventi offrono alle imprese non solo la possibilità di incontrare potenziali clienti, partner commerciali e promuovere il proprio marchio e la propria offerta, ma permettono anche di creare relazioni di fiducia e reciproca collaborazione con altri professionisti del settore, con i quali scambiare reciprocamente informazioni sui mercati esteri.

In conclusione, le barriere all'export possono rappresentare sfide significative, ma con la giusta preparazione e una strategia ben definita, le imprese possono superarle con successo e approfittare di nuove opportunità di crescita e sviluppo internazionale.

A cura di Export.gov.it