Arabia Saudita: oltre il deserto c’è un mare di opportunità

13 Dicembre 2023
Arabia Saudita oltre il deserto c’è un mare di opportunità -cover

L’Arabia Saudita rappresenta un mercato ricco di opportunità per le aziende italiane che desiderano espandere le loro attività internazionali. La Vision 2030 e la trasformazione economica del paese offrono una serie di vantaggi, tra cui filiere produttive locali, grandi progetti di sviluppo e una popolazione giovane e in crescita. Inoltre, l’ambiente imprenditoriale favorevole e i vantaggi fiscali rendono l’Arabia Saudita un’opzione attraente per le aziende italiane che cercano nuove partnership internazionali.

L’area del Golfo, insieme ad altre regioni del continente asiatico, sta diventando protagonista del cambiamento della geografia economica che si sta progressivamente delineando dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. L’Arabia Saudita, in particolare, sta beneficiando moltissimo dell’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina sui mercati dell’energia, e la sua economia sta vivendo un momento d’oro. Nel 2022 la compagnia petrolifera Saudi Aramco ha fatto registrare profitti da record: l’utile netto è aumentato del 46% rispetto al 2021 (oltre 161 miliardi di dollari contro 110). I profitti dell’azienda simbolo del Regno hanno spinto al rialzo il PIL, cresciuto ufficialmente dell’8,7% nel 2022. Grazie infatti ad un prezzo del petrolio che durante l’anno ha oscillato in media intorno ai 100 dollari al barile, i proventi dall'industria petrolifera hanno generato un flusso di cassa eccezionalmente al rialzo, passando da 150 miliardi di dollari nel 2021 a 223 miliardi di dollari nel 2022 (+50%), che corrispondono a circa il 70% degli introiti fiscali.

Le entrate complessive sono quindi lievitate a 328 miliardi di dollari, permettendo un surplus di bilancio pari al 2,6% in relazione al PIL che il Regno ha potuto re-investire nel settore non-oil, cresciuto del 6,2% nell’ultimo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato particolarmente confortante per l’Arabia Saudita, che dal 2016 ha adottato la "Saudi Vision 2030", un progetto di trasformazione radicale della società, che implica riforme economiche, ma anche culturali e sociali con l’obiettivo di ridurre la dipendenza del paese dal petrolio, diversificare la sua economia, e sviluppare i settori di servizio pubblico. Tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, il Regno punta infatti ad aumentare le entrate pubbliche non petrolifere da 36 a 223 miliardi di euro. L’obiettivo della strategia è quello di traghettare il paese da un'economia basata sulle rendite degli idrocarburi verso un'economia imperniata sui servizi (con un focus sul turismo) e guidare le due transizioni in corso - energetica e digitale - rispetto alle quali l'Arabia Saudita intende mantenere il passo con le altre grandi economie del G20. La Vision 2030 detiene pertanto un forte potenziale di trasformazione della società, mirando ad accrescerne il benessere (con un investimento anche nel settore dell'intrattenimento) ed elevando il peso del settore privato in un'economia finora a forte trazione pubblica attraverso un forte sostegno all'imprenditoria privata e alle start-up tramite apposite linee di credito. Dal punto di vista economico, infatti, si punta a far nascere filiere produttive nazionali e avviare produzioni ad elevato contenuto locale, impiegando forza lavoro saudita e promuovendo l'iniziativa privata.

Un ruolo fondamentale per traghettare l'economia saudita in uno scenario post-oil è svolto dal fondo sovrano Public Investment Fund, che investe ogni anno 40 miliardi di dollari per favorire lo sviluppo di settori strategici, come energie rinnovabili, infrastrutture e trasporti, manifattura, sanità, agroalimentare ed aerospazio. Di particolare rilievo è il piano nazionale di ammodernamento delle infrastrutture, volto alla realizzazione di una serie di mastodontici progetti chiamati "Giga-Projects", che spaziano dalla costruzione della futuristica “smart-city” di Neom alla progettazione di lussuosi resort sulla costa incontaminata del Mar Rosso (Amaala e Red Sea), fino alla realizzazione del più grande parco tematico al mondo (Qiddiya) nei pressi di Riad e lo sviluppo turistico dei siti archeologici di Al Ula e Diriyah.

Oltre a queste significative opportunità, a rendere l’Arabia Saudita una meta particolarmente attrattiva concorrono molti altri fattori, tra cui:

  • Posizione geografica strategica e infrastrutture di alto livello

    L’Arabia Saudita gode di una posizione geografica strategica che la collega rapidamente all’Africa, all’Europa e all’Asia. Il paese dispone di eccellenti infrastrutture (trasporti, telecomunicazioni, ICT), oltre a un sistema bancario e finanziario ben capitalizzato. Con 28 aeroporti che accolgono oltre 90 milioni di passeggeri all’anno provenienti da oltre 45 paesi, l’accessibilità al mercato saudita è semplice e agevole.
  • Dividendo demografico e mercato giovane

Con una popolazione di 36,4 milioni di abitanti, di cui due terzi sono giovani sotto i 35 anni, l’Arabia Saudita offre un mercato dinamico e in crescita. Questo dividendo demografico rappresenta una grande opportunità per le aziende che desiderano entrare in settori come la tecnologia, la moda e l’industria culturale, che sono particolarmente attraenti per i segmenti più giovani della popolazione.

  • Vantaggi fiscali

L’Arabia Saudita offre vantaggi fiscali interessanti per le imprese e gli investimenti. Il paese non tassa il reddito personale e applica un’aliquota fiscale del 20% sul reddito d’impresa e del 15% sull’IVA. Sono stati firmati numerosi accordi per evitare la doppia imposizione fiscale, incluso un accordo con l’Italia. Inoltre, non sono previsti dazi di importazione per materiali, attrezzature e tecnologie necessarie per avviare nuovi investimenti produttivi. In tal senso, sono previste anche deroghe alla normativa circa il reclutamento di personale saudita (saudizzazione) e facilitazioni per i visti/permessi di soggiorno per il personale qualificato. Sono previsti inoltre diversi pacchetti di incentivi, assistenza e consulenza ad imprese di ogni dimensione e facilitazioni per joint ventures e localizzazione delle attività nel Regno (Regional Headquarters Program). 

Le opportunità di business per le imprese italiane

Quest’anno ricorrono i 90 anni delle relazioni tra Italia e Arabia Saudita, e il momento italiano ed internazionale è propizio per dare un nuovo slancio alle relazioni bilaterali tra i due paesi a tutti i livelli: politico, economico e commerciale.

Lo testimonia il primo Forum Italo-Saudita sugli Investimenti, che si è svolto a Milano lo scorso 4 settembre, a cui hanno preso parte circa 1200 imprese di cui oltre 150 saudite. Durante l’incontro è stato siglato un Memorandum of Understanding e sono stati firmati 20 accordi  tra imprese dei due paesi per un valore di alcuni miliardi di euro.

Il mercato dell’Arabia Saudita, in effetti, è tra quelli più interessanti in Medio Oriente, in quanto è, dopo gli Emirati Arabi, il secondo mercato di destinazione delle esportazioni italiane nell’area del Golfo. Il nostro export ha registrato un +22,5% nel 2022, a fronte di un incremento delle importazioni del 53,3% (ed un saldo negativo per noi di oltre 3,3 miliardi di euro) chiaramente spiegato dai nostri maggiori acquisti di prodotti energetici dopo la deflagrazione del conflitto in Ucraina. Nonostante ciò, il dato relativo alle nostre esportazioni evidenzia la crescente rilevanza strategica di questo mercato, dove i nostri prodotti guadagnano ulteriori quote e riescono a ben posizionarsi anche rispetto ad altri partner europei. L'Italia si colloca infatti al secondo posto tra i fornitori europei, con una quota di mercato del 2,8%, dietro alla Germania (4,2%) ma avanti a Francia (2,4%), Regno Unito (2,2%) e Spagna (1,5%). Rispetto a tutti i fornitori internazionali, si colloca invece al nono posto, dopo, nell'ordine, Cina, Stati Uniti, Emirati, India, Germania, Giappone, Egitto, Corea del Sud.

Scomponendo le esportazioni in dettaglio, la gamma di prodotti italiani presenti sul mercato saudita è piuttosto diversificata e spazia da comparti ad alto valore tecnologico aggiunto (varie tipologie di macchinari), al settore chimico-farmaceutico, mobilio, moda e agro-alimentare. L'apprezzamento saudita per la tecnologia italiana è testimoniato dalla quota preponderante che rivestono macchinari, veicoli di trasporto, apparecchiature elettriche, medicali e per uso domestico (quasi il 50% del paniere).

La sfida per le imprese italiane è quella di cogliere le opportunità legate ai grandi investimenti previsti nei comparti industriali e nel settore delle infrastrutture e dell’edilizia, mettendo a disposizione know how, tecnologie, macchinari e apparecchiature. L’Italia guarda infatti all’Arabia Saudita con lo sguardo teso verso le opportunità di investimento offerte dal cantiere della Vision dal quale ci si può attendere in prospettiva un incremento delle voci inerenti al settore delle costruzioni (materiali edili, macchinari da sollevamento, marmi, ceramica) e del design (arredamento, mobilio).

Altri settori ad alto potenziale sono quelli per i quali il nostro Paese vanto uno storico vantaggio. In ambito sanitario, vi sono margini di miglioramento per le voci relative ai prodotti farmaceutici e le apparecchiature medicali, tenuto conto della crescita della popolazione e quindi delle polizze assicurative e dell’investimento promosso dalla Vision per migliorare l’offerta delle strutture ospedaliere sulla scia del Covid.

Così come il made in Italy può trovare ampi spazi sul mercato saudita intercettando la domanda dei consumatori a più alto potere d’acquisto nei settori dei beni di fascia alta, dai gioielli alla moda, dai mobili e articoli per l’illuminazione ai prodotti alimentari.

Esistono inoltre buone opportunità d’affari per le aziende italiane anche nei settori della logistica, dei trasporti e telecomunicazioni, del turismo, delle energie rinnovabili e dell’ambiente, in particolare per la gestione delle risorse idriche. 

In conclusione, l'Arabia Saudita si presenta come un mercato straordinariamente ricco di opportunità per le imprese italiane che desiderano espandere le proprie attività internazionali. Con la giusta strategia e il supporto adeguato, le aziende italiane possono sfruttare appieno il potenziale di questo mercato dinamico e in crescita che offre un panorama di opportunità commerciali e di investimento ampio e diversificato.

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