SIMEST offre una nuova misura per cogliere opportunità di sviluppo in un grande mercato strategico: l'Africa

6 Settembre 2024
simest

Operativa dal 25 luglio, la nuova “Misura Africa” ha una duplice finalità: supporto per la realizzazione di investimenti per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese italiane con interessi in Africa e attrazione di investimenti italiani verso i Paesi Africani.

Una riserva da 200 milioni di euro di finanza agevolata nell’ambito del Fondo 394, strumento gestito da SIMEST (Gruppo CDP) in convenzione con il MAECI.

La liquidità è indirizzata agli investimenti per la transizione digitale ed ecologica, rafforzamento patrimoniale, acquisto di beni e macchinari strumentali, realizzazione di strutture commerciali e produttive in Africa.

Finanziabili anche le spese per la formazione professionale in Italia o in Africa di personale africano, e quelle delle imprese italiane che esportano beni e servizi, o che si approvvigionano di materie prime strategiche.

La misura è rivolta anche alle imprese italiane della filiera, con una quota a fondo perduto del 10% estendibile fino al 20% per le imprese localizzate nel Mezzogiorno e risorse riservate per le imprese femminili e quelle giovanili, oltre a Start-up e PMI innovative.

Durante l’evento di presentazione avvenuto alla Farnesina lo scorso 23 luglio, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ha dichiarato:

 “L’Africa è una priorità della politica estera italiana e della nostra diplomazia economica. Per questo siamo impegnati attivamente, anche attraverso il Piano Mattei, a rafforzare il dialogo reciproco per una vera e propria sinergia fra l’Italia e il Continente. La misura che presentiamo oggi si inserisce in questo quadro perché punta ad un duplice obiettivo: da un lato, favorire per le imprese italiane, lo sviluppo di investimenti e di nuove partnership, garantendo la resilienza delle catene di approvvigionamento; dall’altro lato, sostenere, a favore dei paesi africani, l’attrazione di investimenti con focus su innovazione e formazione per una crescita sostenibile e duratura.”

La liquidità fornita sarà indirizzata alla realizzazione di investimenti a sostegno dei processi di transizione digitale ed ecologica e per il rafforzamento patrimoniale, all’acquisto (anche in leasing) di beni e macchinari strumentali o alla realizzazione di strutture commerciali e produttive in Africa, a beneficio di tutte le imprese italiane che esportano beni e servizi, che si approvvigionano di materie prime strategiche e di altri prodotti o che abbiano una presenza stabile in Africa, e delle imprese italiane della filiera.

Inoltre, attraverso le risorse del Fondo, le imprese italiane e loro controllate in Italia o in Africa potranno finanziare le spese di formazione professionale realizzate in Italia o in Africa di personale africano (incluse le spese per l’affitto e l’allestimento dei locali destinati alla formazione e le spese di viaggio, ingresso, soggiorno o regolarizzazione in Italia).

La misura prevede una sub-riserva del 10% delle risorse disponibili in favore di imprese giovanili, femminili e start-up e PMI innovative, e la possibilità per tutte le imprese di accedere a una quota a fondo perduto fino al 10%, elevata fino al 20% per le imprese con sede operativa nel Sud Italia.

Al nuovo strumento potranno accedere le imprese esportatrici con un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e che:

siano stabilmente presenti nel continente africano, con una sede commerciale o produttiva già attiva alla data di presentazione della domanda o da attivare entro la data di prima erogazione; oppure

realizzino esportazioni di beni e servizi verso il continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale;

oppure

realizzino importazioni di materie prime strategiche e di altri prodotti dal continente africano per quantitativi equivalenti ad almeno il 2% del proprio fatturato totale.

La misura si estende anche alle imprese delle filiere produttive che, pur non esportando direttamente, possono dimostrare che una quota pari ad almeno il 10% del proprio fatturato totale è stata realizzata da operazioni di fornitura verso una o più imprese italiane, che hanno un fatturato export pari ad almeno il 5% del proprio fatturato totale e risultino stabilmente presenti in un Paese Africano, o esportino o si approvvigionino di materie prime strategiche e di altri prodotti nel continente africano.

 

Le domande di finanziamento possono essere presentate sul Portale SIMEST.

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