Economia Australiana: Tra Risorse Naturali e Innovazione Italiana

8 Agosto 2024
Economia Australiana Tra Risorse Naturali e Innovazione Italiana-cover

L’Australia svetta tra le principali economie globali, forte di un patrimonio di risorse naturali sterminato, un elevato reddito pro-capite e un tenore di vita ai vertici mondiali. La sua economia diversificata, la stabilità politica e la forte domanda di prodotti e servizi di alta qualità offrono un contesto ideale per le imprese italiane.

L’Australia si posiziona come la 12° economia mondiale secondo il Fondo Monetario Internazionale (2022), trainata da un ricco patrimonio di risorse naturali, da un reddito pro-capite elevato e da una solida stabilità finanziaria. Grazie anche agli intensi scambi commerciali con i Governi asiatici, il Paese ha goduto di una crescita costante, durata quasi tre decenni, interrotta solo brevemente dalla pandemia del 2020. Dimostrando una notevole resilienza, l’economia australiana è ripartita con slancio, posizionandosi tra i primi Paesi OCSE a ritrovare il livello di benessere pre-pandemia.

Nel 2023, il PIL australiano è stimato a 1,55 miliardi di euro (fonte: Osservatorio Economico MAECI), con una crescita prevista di +1,9% rispetto all’anno precedente. Con una popolazione di circa 27 milioni di abitanti, l’Australia vanta un tenore di vita tra i più alti al mondo. Il suo PIL pro-capite, che si aggira intorno ai 63.000 dollari americani annui, la posiziona tra le Nazioni con i redditi individuali più alti dell’OCSE. Questo dato è ulteriormente rafforzato dal Global Liveability Index dell’Economist Intelligence Unit (EIU), che posiziona l’Australia ai vertici per la qualità della vita, offrendo servizi eccellenti in settori cruciali come quello bancario, finanziario e soprattutto nell’istruzione terziaria.

L’economia australiana poggia su solide fondamenta, alimentata da una forte domanda globale di risorse minerarie, energetiche ed agricole. Il sottosuolo australiano custodisce un tesoro di materie prime: vanta le più vaste riserve al mondo di piombo, nichel, uranio e zinco, ed è il principale produttore di bauxite e alluminio. Il Paese si posiziona, inoltre, come leader nell’esportazione di carbone e materiali ferrosi, tra cui il minerale di ferro, elemento chiave per la produzione dell’acciaio.

L’Australia si erge, dunque, come un gigante economico non solo per le sue immense riserve di risorse naturali e di energia, ma anche per il dinamismo di altri comparti. Tra questi, il settore tecnologico, in particolare, gioca un ruolo fondamentale, contribuendo per circa un terzo al PIL (GDP). L’Australia è diventata un polo d’attrazione per gli investimenti tecnologici in aree chiave come la finanza, la regolamentazione, la medicina e l’istruzione. Oltre al settore tecnologico, anche quello dei servizi rappresenta un motore trainante dell’economia australiana. Investimenti pubblici in infrastrutture e trasporti, uniti a politiche fiscali e monetarie mirate al sostegno della domanda interna e della capacità di acquisto, hanno favorito una crescita costante del settore. Il quadro è completato da un mercato del lavoro solido, che ha registrato una crescita costante negli ultimi due decenni e che vanta un tasso di disoccupazione attualmente ai minimi storici (3,6%).

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Rapporti con l’Italia

LItalia e lAustralia, entrambe nazioni del G20 con un forte legame storico, vantano una relazione commerciale solida e in crescita. Attualmente l’Italia si conferma come 12° fornitore dell’Australia e secondo Paese europeo, con una quota del 2,1% a gennaio-febbraio 2024.

Nonostante la pandemia abbia causato un calo temporaneo degli scambi nel biennio 2020-2021, i flussi commerciali hanno ripreso slancio, raggiungendo oltre 6 miliardi di euro nel 2023.

L’export italiano verso lAustralia si distingue per il suo dinamismo, attestandosi a 5,2 miliardi di euro nel 2023, a fronte di un import pari a 825 milioni. Questo si traduce in un saldo nettamente positivo per l’Italia, pari a 4,4 miliardi di euro nel 2023. L’Italia consolida la sua posizione di partner commerciale strategico per l’Australia, con una presenza consolidata in settori chiave del made in Italy, come l’agroalimentare, la meccanica e il design.

Le relazioni commerciali tra Italia e Australia presentano ampi margini di crescita. La ripresa economica post-pandemica, l’aumento degli investimenti infrastrutturali in Australia e la crescente domanda di prodotti italiani di alta qualità offrono nuove opportunità per rafforzare ulteriormente questa partnership strategica.

 

Investimenti Diretti Esteri e presenza italiana

Numerose realtà italiane hanno già piantato radici solide in Australia, prosperando in settori strategici come le infrastrutture, l’energia e l’automotive. L’Australia con il suo forte impegno verso le energie rinnovabili e la decarbonizzazione, rappresenta un terreno fertile per le tecnologie italiane all’avanguardia in questo campo. La Future Fuels and Vehicles Strategy del governo australiano offre interessanti opportunità di collaborazione per le imprese domestiche nel settore dei veicoli ibridi, a idrogeno, elettrici e a biocarburanti. Un connubio perfetto tra l’innovazione italiana e la visione lungimirante dell’Australia verso un futuro sostenibile.

Le opportunità per le imprese italiane non si limitano al settore energetico. L'Australia offre un panorama variegato di settori da conquistare, tra cui: spazio, ingegneria e progettazione, meccanica strumentale, apparecchi elettrici e mezzi di trasporto, farmaceutica, biomedicale e dispositivi medici, sistema moda, tessile e design, agroalimentare.

Nonostante il considerevole potenziale, l’Italia occupa ancora una posizione marginale tra i Paesi investitori in Australia. Secondo i dati del DFAT (Ministero degli Affari Esteri e del Commercio australiano), nel 2020 i flussi di capitali italiani ammontavano a 904 milioni di dollari australiani, per un totale di 1,7 miliardi di dollari australiani investiti. Tuttavia, una solida presenza italiana è già radicata in Australia. Oltre 230 imprese italiane vantano una presenza stabile nel Paese, con impianti di produzione, filiali commerciali o uffici di rappresentanza. Tra queste, figurano colossi come ENI, Enel, Saipem, Prysmian, Webuild, Intesa SanPaolo, Zegna, Armani, Ferragamo, Max Mara, Tod’s, Gucci, Luxottica, Ferrari, Maserati, Technogym, Barilla, Lavazza, Campari, Gruppo Inalca e Ferrero.

Cosa esportare

L’analisi dei dati relativi all’export italiano in Australia dipinge un quadro di grande successo, con alcuni settori che si distinguono per la loro rilevanza e le loro ottime performance. Tra questi, i macchinari e componenti svettano con un valore di 1,4 miliardi di euro, posizionando l’Italia come sesto esportatore di settore nel Paese. Seguono i prodotti alimentari, bevande e tabacco (775 milioni di euro), i veicoli (656 milioni di euro), gli articoli farmaceutici (398 milioni di euro), l’abbigliamento e accessori (365 milioni di euro), dove gli articoli in pelle ricoprono un ruolo da protagonisti con un valore di circa 274 milioni di euro, gli apparati elettrici e componenti (363 milioni di euro).

Macchinari e apparecchiature. L’Italia è il sesto esportatore di macchinari in Australia, settore che rappresenta il 27,4% delle esportazioni italiane totali verso l’Australia nel 2023. In particolare, il comparto dei macchinari agricoli ha raggiunto i 21,5 miliardi di dollari australiani. Nonostante la recente flessione dovuta a condizioni meteorologiche avverse e alla pandemia, il comparto è in fase di ripresa e si prevede una crescita costante nei prossimi anni. Oltre il 60% delle macchine per l’edilizia e l’agricoltura vendute in Australia è importato. Inoltre, molti di questi prodotti sono distribuiti da filiali locali di produttori esteri.

Autoveicoli. L’industria automobilistica australiana ha subito un cambiamento significativo nel 2017 con la chiusura degli ultimi stabilimenti produttivi della storica Holden. Da quel momento, il mercato si è affidato quasi esclusivamente all’importazione di veicoli, provenienti principalmente da Giappone, Thailandia e Indonesia. Nel 2022, la classifica delle prime dieci case automobilistiche per numero di veicoli venduti in Australia vede un dominio quasi assoluto dei marchi asiatici. Le case automobilistiche italiane, pur non brillando per volumi di vendita, mantengono comunque una presenza nel mercato. Nel 2023 questo settore ha rappresentato il 12,5% del totale delle esportazioni italiane. Fiat si posiziona al 29° posto, Maserati al 33°, Alfa Romeo al 34°, mentre Ferrari e Lamborghini occupano rispettivamente il 37° e 38° posto.

  • Veicoli elettrici: Il mercato dei veicoli elettrici (EV) in Australia è in forte crescita: il numero di EV sulle strade è quasi raddoppiato nell’ultimo anno, raggiungendo oltre 83.000 unità all’inizio del 2023. Questo è dovuto a una serie di fattori, tra cui incentivi governativi, maggiore consapevolezza ambientale e una maggiore disponibilità di modelli sul mercato. L’Australia è destinata a svolgere un ruolo importante nel futuro del mercato globale dei veicoli elettrici, grazie alle sue abbondanti riserve di litio e altre materie prime per le batterie. Le previsioni per il futuro sono positive, con l’Electric Vehicle Council che prevede che il numero di EV sulle strade australiane raggiungerà le 100.000 unità entro la fine del 2023 e una crescita ancora maggiore negli anni successivi.

Prodotti alimentari. Il settore agroalimentare italiano in Australia vive un momento di crescita, posizionandosi al 7° e 9° posto tra i prodotti italiani più esportati nel Paese. Rappresenta il secondo comparto per export domestico con una quota di 14,8% nel 2023. La pandemia ha avuto un impatto differenziato sul settore. I rivenditori al dettaglio che si basavano principalmente sulle vendite in negozio hanno subito un contraccolpo maggiore rispetto a quelli che operavano su più canali di distribuzione. In questo scenario, gli operatori con maggiori capacità nell’e-commerce hanno saputo trarre vantaggio dalla crescente propensione dei consumatori ad utilizzare i canali online per l’intero processo di acquisto.

Prodotti tessili. L’eccellenza del Made in Italy conquista anche l’Australia, dove il settore abbigliamento e pelletteria rappresenta uno dei principali canali di export per le imprese italiane con una quota del 7% nel 2023. Il successo del Made in Italy in questo settore si deve all’elevata qualità dei prodotti, all’artigianalità e al design raffinato, che incontrano perfettamente i gusti e le esigenze dei consumatori australiani. Tra i prodotti più richiesti troviamo capi d’abbigliamento, pelli, accessori e tessili.

L’Australia rappresenta un gigante economico in forte espansione, non solo per le sue immense riserve di risorse naturali e di energia, ma anche per il dinamismo di altri comparti, tra cui il settore tecnologico e quello dei servizi. Le relazioni commerciali tra Italia e Australia presentano ampi margini di crescita, con nuove opportunità per rafforzare ulteriormente questa partnership strategica.

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