Mercati in Tempo Reale: il commercio estero dell’Italia nel 2024
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Mercati in tempo reale è il contributo di analisi sui dati di commercio estero realizzato dall'Ufficio Analisi e Studi dell'Agenzia ICE.
Secondo l’OMC, nel corso del 2024, dopo la variazione negativa registrata nel 2023, si è verificata una ripresa del commercio mondiale di beni, con un incremento degli scambi in volume stimato al +2,7%. Il Fondo Monetario Internazionale stima che il volume del commercio globale di beni e servizi sia aumentato del +3,4%.
Nell’anno esaminato, tuttavia, i paesi dell’Unione Europea hanno mostrato dinamiche ancora deboli dei flussi di export: nel 2024 le esportazioni UE in valore hanno registrato una flessione dello 0,9%. In particolare, sono diminuite le vendite all’estero di tutti e 5 i principali esportatori dell’area, con variazioni che vanno dal -0,4% dell’Italia al -1,2% della Germania e al -1,7% di Francia e Paesi Bassi, fino al -5,8% del Belgio. Sono risultate invece in leggera crescita le esportazioni di Spagna, Cechia e, soprattutto, Irlanda.
In questo contesto, nel 2024 il valore delle esportazioni italiane nel mondo ha registrato una lieve flessione rispetto a quello del 2023 (-0,4%), tale calo è scaturito da una contrazione dei volumi venduti all’estero (-2,4%) non sufficientemente compensata dall’aumento dei valori medi unitari (+2,1%). La riduzione dell’export in valore, come mostrato nella Tavola 1, è inoltre risultata inferiore rispetto alla variazione negativa aggregata dell’area UE, determinando un leggero incremento della quota italiana sui flussi dell’Unione.
Settori con maggior contributo positivo e negativo alla variazione export 2024
Secondo l’Istat, escludendo i prodotti energetici, la variazione dell’export italiano nel 2024 risulterebbe positiva e pari a +0,3%.
Le importazioni si sono ridotte del 3,9 per cento, per effetto di dinamiche negative sia dei volumi (-2,8%), sia dei valori medi unitari (-1,2%). Gran parte della contrazione è scaturita dai consistenti cali dell’import di petrolio greggio e gas naturale dai paesi OPEC e mediorientali, ai quali ha probabilmente contribuito la flessione dei prezzi internazionali del petrolio, legata alla debolezza della domanda mondiale e all’incertezza economica globale.
Sono invece aumentati a tassi significativi gli acquisti da fornitori esteri di articoli farmaceutici (+10,7%) e prodotti alimentari e bevande (+7%).
Per effetto delle dinamiche negative combinate di export e import, il surplus commerciale è risultato pari a 54,9 miliardi di euro (in netta crescita rispetto ai circa 34 miliardi del 2023) e il deficit energetico si è ridotto a -49,5 miliardi di euro (l’anno precedente era stato pari a -65 miliardi).
Al miglioramento del saldo complessivo ha contribuito significativamente anche l’incremento dell’avanzo commerciale dell’industria manifatturiera, che ha superato i 120 miliardi di euro.
L’export delle ripartizioni e regioni italiane nel 2024
Nel 2024 le esportazioni italiane di merci hanno registrato un lieve calo in valore rispetto al 2023 (-0,4%), con andamenti territoriali diversificati. Le Isole (-5,4%) e il Sud (-5,3%) hanno subìto le contrazioni più significative, mentre il Nord-Ovest (-2,0%) e il Nord-Est (-1,5%) hanno mostrato flessioni più contenute; il Centro, invece, ha segnato una forte crescita (+4,0%).
Tra le regioni, la flessione dell’export in Basilicata (-42,4%), Marche (-29,7%) e Liguria (-24,1%) è stata più marcata; le performance più positive, invece, sono state riscontrate in Toscana (+13,6%), Valle d’Aosta (+11,1%), Calabria (+9,4%), Lazio (+8,5%) e Molise (+5,8%).
Esportazioni delle ripartizioni nel 2024*
Comparando i valori assoluti con la quota di export delle regioni più coinvolte rispetto al totale, si nota che la Basilicata, che nel 2024 ha rappresentato solo lo 0,28% del totale delle esportazioni, ha subito una riduzione pari a circa 1,7 miliardi di euro; la regione si colloca inoltre al quart’ultimo posto tra le regioni italiane per export pro capite. La Liguria, invece, che rappresenta circa l’1,3% dell’export italiano, ha subito una riduzione di oltre 2,5 miliardi di euro.
Le Marche, con un peso dell’export pari al 2,3% del totale nazionale, hanno registrato la contrazione più ampia in termini assoluti, con una perdita di quasi 6 miliardi di euro. La regione ha una forte vocazione all’export: nel 2023, il rapporto export/PIL era pari a circa il 40%, ma per export pro capite si era classificata al 7° posto nel 2023 e all’8° nel 2024.
È da notare come nel caso del Piemonte, nonostante la variazione percentuale dell’export tra il 2023 e il 2024 sia stata relativamente contenuta (-4,9%), la contrazione in termini assoluti sia stata la seconda più ampia tra le regioni italiane, superando i 3 miliardi di euro.
Il principale contributo positivo alla crescita delle esportazioni nel 2024, invece, è provenuto dalla Toscana e dal Lazio, sia in termini assoluti che percentuali. In particolare, la Toscana è risultata tra le prime cinque regioni italiane per quota di export sul totale, vantando uno dei rapporti export/PIL più elevati.
Le altre tre regioni con un significativo contributo percentuale positivo all’export – Valle d’Aosta, Calabria e Molise – sono di fatto le ultime tre per valore delle esportazioni tra le regioni italiane, con un totale complessivo di circa 3 miliardi di euro, una cifra pari alla sola perdita registrata dal Piemonte nel 2024. In particolare, la Calabria è risultata la meno dinamica tra le regioni italiane, se si considerano indicatori come l’export pro capite e il rapporto export/PIL.
L'analisi completa è disponibile alla pagina dedicata del sito ICE www.ice.it/studi-e-rapporti/mercati-tempo-reale.
A cura di Agenzia ICE.