Croazia: un mercato fertile per le imprese italiane
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L’adozione dell’euro, la stabilità politica ed economica, gli stanziamenti dell’Unione Europea e un clima favorevole agli investimenti rendono la Croazia una destinazione interessante per le imprese straniere. Il paese ha una moderna infrastruttura energetica e di trasporto, una forza lavoro qualificata e un forte potenziale di crescita in settori chiave come il turismo, l’agricoltura, l’industria e l’energia verde.
L’ingresso nell’Eurozona il 1° gennaio 2023 ha dato una spinta significativa all’economia croata, facilitando il commercio e gli investimenti. Con l’adozione della moneta unica, la Croazia è diventata il 20esimo Paese membro dell’euro e il 27esimo ad applicare integralmente l’acquis communautaire di Schengen.
La Regione istriana ha ricevuto un ingente stanziamento di fondi UE (il maggiore pro capite), circa 25 miliardi di euro, che, insieme agli investimenti privati, sosterranno la crescita nei prossimi anni. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) croato prevede il 40,3% dei fondi per la “transizione verde” e il 20,4% per la “transizione digitale”, con significativi investimenti nel settore ferroviario, energetico e ospedaliero.
Nonostante la pandemia, i due devastanti terremoti del 2020 mettilo prima e la crisi energetica globale, l’economia croata ha dimostrato una notevole resilienza e una traiettoria in costante crescita. Nel 2023, il PIL ha raggiunto i 73 miliardi di euro, con un forte rimbalzo del +6,3% nel 2022 e del +2,8% nel 2023. Il mercato del lavoro è incoraggiante, con un tasso di disoccupazione previsto al 6,5% per il 2024, e il tenore di vita è in aumento, grazie al PIL pro capite che ha raggiunto i 19.687 euro nel 2023.
Il motore principale dell’economia è il settore turistico, che rappresenta il 25% del PIL. L’adozione dell’euro ha favorito l’afflusso di turisti stranieri, generando un ulteriore impulso al settore. Il settore agricolo è strettamente collegato al turismo, con il 15% della produzione destinata al consumo turistico.
La Croazia gode di una posizione privilegiata, facilmente raggiungibile dall’Italia, grazie alla sua moderna rete autostradale che copre quasi tutto il territorio. Il Paese di propone come un vero e proprio “hub” per i Balcani occidentali, con cui vanta una consolidata tradizione di scambi commerciali (la Croazia è il primo partner commerciale della Bosnia-Erzegovina) e per i mercati dell’Europa centrale.
Oltre alla sua posizione strategica, il Governo di Zagabria offre altri vantaggi significativi per gli investitori: un sistema di istruzione eccellente che garantisce una forza lavoro qualificata in settori specifici, una conoscenza diffusa di lingue straniere (inglese, tedesco e italiano) e competenze tecnico-scientifiche di alto livello, costi della manodopera competitivi rispetto alla media europea, agevolazioni fiscali e incentivi per attrarre investimenti stranieri (come previsto dalla Legge sui progetti strategici di investimento, G.U. n. 29/2018) e assistenza dedicata agli investitori e alle PMI offerta dall’Agenzia “HAMAG BICRO”.
Il Governo croato pone tra le sue priorità la privatizzazione delle imprese statali e lo sviluppo di grandi progetti energetici e infrastrutturali, soprattutto nel settore dei trasporti.
Rapporti con l’Italia
Il Business Forum Italia-Croazia, tenutosi a Roma il 24 maggio 2022, ha segnato un nuovo slancio per le relazioni economiche tra i due Paesi. Sono stati annunciati nuovi investimenti da parte di imprese italiane per un totale di 330 milioni di euro, con la creazione di centinaia di posti di lavoro. La collaborazione tra Italia e Croazia si estende ben oltre il settore economico, abbracciando anche ai settori della scienza, tecnologia, cultura e istruzione, con progetti previsti per i prossimi 5 anni.
Secondo i dati di marzo 2024 dell’Ufficio Nazionale di Statistica croato, l’Italia si conferma il primo partner commerciale della Croazia. Nel 2023, lo scambio bilaterale ha raggiunto gli 8,41 miliardi di euro, con un saldo commerciale a favore dell’Italia di 2,65 miliardi di euro.
L’Italia è il primo fornitore della Croazia nel 2023, con un valore di 5,73 miliardi di euro e una quota del 14,3%. Si posiziona, inoltre, come primo mercato di destinazione dell’export croato, con un valore di 2,79 miliardi di euro e una quota del 12,1%.
I primi 5 prodotti oggetto dell’interscambio Italia-Croazia nel 2023 sono stati: petrolio e derivati (29,78% quota interscambio con l’Italia rispetto al Mondo); abbigliamento (24,71% quota interscambio con l’Italia rispetto al Mondo); acciaio e ferro (37,37% quota interscambio con l'Italia rispetto al Mondo); macchinari e apparecchi elettrici (10,70% quota interscambio con l'Italia rispetto al Mondo) e macchinari industriali (15,86% quota interscambio con l’Italia rispetto al Mondo). Oltre a questi, si sono registrate significative crescite percentuali rispetto all’anno precedente nell’importazione dall’Italia nei seguenti prodotti: veicoli da strada (+40,73%); latte, derivati e uova (+48,30%); oro non monetario (+88,07%); oli eterici per profumi e cosmetici (+28,42%).
Le cifre e i dati presentati delineano un quadro di relazioni economiche solide e in crescita tra Italia e Croazia. La presenza di nuovi investimenti, la diversificazione della collaborazione e la crescita in settori strategici fanno presagire un futuro ancora più prospero per i due Paesi.
Investimenti Diretti Esteri
L’Italia si posiziona come quinto Paese per importanza in termini di investimenti diretti esteri (IDE) in Croazia, dopo Paesi Bassi, Austria, Germania e Lussemburgo. Al settembre 2023, lo stock di IDE italiani ammontava a 4,22 miliardi di euro, pari al 9,35% del totale degli IDE in Croazia. Nei primi 9 mesi del 2023, gli IDE italiani hanno raggiunto i 160,6 milioni di euro, confermando un trend di crescita costante negli ultimi tre anni.
L’Italia vanta una posizione di leadership nel settore bancario e finanziario croato, con una quota di mercato che supera il 50%. Giganti come Unicredit e Intesa Sanpaolo ricoprono il ruolo di prima e seconda banca del paese, evidenziando la forza e la storica presenza italiana in questo ambito strategico.
Oltre al settore bancario, gli investimenti italiani nella regione istriana si concentrano in settori strategici come la Grande Distribuzione Organizzata, grazie anche all’ingresso di Eurospin nel mercato croato nel 2020, e il tessile-abbigliamento, con nomi noti quali Benetton Group e Gruppo Calzedonia (dal 2002).
Per il futuro, l’industria metalmeccanica croata rappresenta un’importante opportunità per gli investitori italiani. L’ammodernamento del settore, attraverso l’adozione di soluzioni Industria 4.0 e il sostegno di ingenti stanziamenti di fondi UE, può accrescere la competitività delle imprese croate a livello internazionale. L’interesse degli imprenditori italiani per questo settore è in aumento, grazie anche alla crescente domanda di prodotti metalmeccanici in Croazia, trainata dalla ricostruzione post-sismica e da numerosi progetti infrastrutturali.
Infine, la Croazia si distingue come terra fertile per le startup e le imprese del settore ICT e digitale. Quest’ultimo registra una forte crescita, trainato dalla digitalizzazione in atto in tutti i segmenti economici, comprese le strutture pubbliche locali, i servizi e il settore turismo. L’ICT rappresenta una delle componenti più dinamiche per gli investitori negli ultimi anni, evidenziando il potenziale strategico del settore.
Numerose imprese italiane hanno deciso di investire in Croazia, spinte da diversi fattori, tra cui la vicinanza geografica, l’appartenenza all’UE e il favorevole ambiente business. L’interesse degli imprenditori italiani verso la vicina Croazia è stato accentuato anche dalle restrizioni pandemiche, che hanno favorito l'attenzione verso mercati geograficamente più vicini.
Cosa esportare
L’Italia vanta una posizione di leadership nelle esportazioni verso la Croazia, grazie all’eccellenza dei suoi prodotti in diversi settori:
Macchinari e apparecchiature. L’apprezzamento per la tecnologia italiana da parte degli operatori croati apre significative opportunità per l’export di macchinari e apparecchiature. L’industria 4.0, con le sue soluzioni robotizzate, automatizzate e interconnesse, rappresenta un punto di forza per le imprese italiane, particolarmente richieste nel settore agroalimentare (macchinari per imballaggi, alimentari e agricoli) e in quello metalmeccanico (macchine utensili). L’Italia è il primo fornitore di macchinari per l’industria agroalimentare in Croazia, con una quota di mercato di quasi un quarto. Tra i prodotti più richiesti troviamo: macchine per l’estrazione o la preparazione di oli, macchine per la produzione di pasta, macchine per la vinificazione, macchine per la panificazione, macchine per la preparazione di frutta e ortaggi.
Anche nel settore metalmeccanico l’Italia si posiziona come secondo fornitore di macchine utensili, con un valore di 22,7 milioni di euro e una quota di mercato del 21,4%.
Agroalimentare. La produzione locale croata non è sufficiente a coprire l’intero fabbisogno del Paese e circa il 12% del valore totale delle importazioni croate arriva dall’estero, con un occhio di riguardo per la qualità e l’alto livello di lavorazione. Tra i tanti fornitori internazionali, l’Italia si distingue come leader indiscusso, conquistando il palato croato con una quota di mercato del 12-13%. Le forniture italiane prevalenti includono: pasta, riso, formaggi, salumi, pomodori, frutta, dolciumi, prodotti da forno succhi di frutta, gelati, caffè, condimenti e spezie. Il successo è dovuto all’affinità gastronomica e culturale tra i due Paesi, oltre alla qualità e alla tradizione dei prodotti italiani.
Tessile-abbigliamento. Le esportazioni italiane di prodotti tessili in Croazia raggiungono il 10,8% del totale export. Il cliente croato apprezza il prodotto di qualità e ricercato, caratterizzandosi per un gusto raffinato e un’attenzione alle ultime tendenze della moda europea. In questo scenario, l'eleganza e la tradizione del Made in Italy trovano terreno fertile, conquistando i consumatori croati più esigenti.
Prodotti farmaceutici di base e preparati. Il settore farmaceutico in Croazia rappresenta un’area di grande interesse per le imprese italiane, grazie al know-how consolidato del Bel Paese e all’aumento della domanda registrato negli ultimi anni, anche a seguito dell’esperienza pandemica.
Edilizia. Il settore edile croato vive un momento di forte crescita, trainato da una domanda sostenuta di materiali da costruzione e da numerosi progetti infrastrutturali. La ricostruzione post-sismica, in seguito ai devastanti terremoti del 2020, richiede ingenti investimenti per la riparazione e la ricostruzione di migliaia di edifici, con un valore stimato di oltre 16 miliardi di euro. A questo si aggiungono numerosi progetti infrastrutturali, finanziati da fondi UE e internazionali, che includono l’ammodernamento di ferrovie e autostrade (4 nuovi tratti autostradali in programma) e la ricostruzione di ospedali e complessi di pubblica utilità. Tali fattori generano una domanda concreta di lamiere e prodotti in acciaio inossidabile (tetti, recinzioni, carpenteria edile, grondaie), componenti per costruzioni e attrezzature per l'edilizia. Oltre alla domanda di materiali, la meccanizzazione utilizzata nel settore edile necessita di manutenzione intensiva, creando opportunità per le imprese italiane produttrici di pezzi di ricambio e attrezzature.
Oltre a questi settori, l’Italia ha buone opportunità anche per l’export di:
Prodotti siderurgici (l’Italia è il principale fornitore di ferro e acciaio in Croazia, con una quota del 33%);
Articoli di pelletteria;
Prodotti a base di legno;
Mobili.
L’Italia rappresenta un partner commerciale di primaria importanza per la Croazia, con un interscambio bilaterale in crescita e diversi settori che offrono concrete opportunità di export per le imprese italiane. L‘eccellenza dei prodotti italiani, la vicinanza geografica, l’appartenenza all’UE e l’affinità culturale tra i due Paesi rappresentano fattori chiave per il successo delle imprese italiane nel mercato croato.